Giorno di lutto nazionale per la tragedia che ha colpito l’Emilia Romagna provocando 15 vittime, di cui l’ultima trovata ieri. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri che ieri ha stanziato oltre due miliardi di euro di interventi per far fronte all’emergenza. Giovedì nelle zone colpite dal maltempo è attesa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Ora è il momento della ricostruzione, e la scelta di un commissario sembra aver alzato la tensione all’interno della maggioranza. L’ipotesi che il presidente della Regione Stefano Bonaccini diventi commissario per la ricostruzione oltre che l’emergenza sembra aver perso quota.
Fonti di Palazzo Chigi hanno in seguito smentito che ci siano dei disaccordi, spiegando che per la nomina del commissario “i tempi sono assolutamente prematuri: ora bisogna affrontare l’emergenza, poi ci sarà il censimento e la mappatura dei danni. Inoltre, non dimentichiamo mai che questo disastro non ha coinvolto solo l’Emilia-Romagna ma anche le Marche”.
Non è importante il nome di Bonaccini come Commissario per la ricostruzione – ha commentato il diretto interessato – ma un modo di lavorare, quel modello del terremoto dell’Emilia ha funzionato bene. Il problema non è il nome ma come si vuole lavorare”.
Domani la visita nelle terre colpite dall’alluvione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
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