L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato incriminato per la terza volta, questa volta da un gran giurì federale, in relazione all’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. La notizia è stata riportata da diverse fonti, tra cui Abc, e ha portato alla formulazione di quattro capi di accusa nei confronti di Trump.
I capi di accusa presentati nei confronti dell’ex presidente includono cospirazione per frodare gli Stati Uniti, associazione a delinquere per ostacolare un procedimento ufficiale, ostacolo e tentativo di ostacolare un procedimento ufficiale, nonché cospirazione contro i diritti. L’incriminazione coinvolge anche altri sei co-imputati, che sono stati citati nel documento giuridico.
La dichiarazione di Trump – Poco prima che la notizia venisse resa pubblica, Donald Trump aveva commentato sul suo social Truth, affermando di aver sentito che “il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti”. Trump ha continuato a criticare l’azione legale, sostenendo che fosse un tentativo di distrarre dall’attuale scandalo che coinvolge Joe Biden, figlio del presidente, alla Camera.
Reazioni alla notizia – Il procuratore speciale Jack Smith ha confermato l’incriminazione nei confronti di Trump e ha definito “eroi” gli agenti che hanno difeso il Capitol Hill durante l’assalto del 6 gennaio. Ha sottolineato che l’attacco è stato un assalto senza precedenti, incoraggiato dalle “bugie” diffuse da Trump. Smith ha dichiarato che la sua squadra cercherà un processo rapido in merito alle accuse.
L’incriminazione di Trump per il suo ruolo nell’assalto al Congresso rappresenta un passo significativo nei procedimenti legali in corso, evidenziando l’importanza del processo e della responsabilità nei confronti degli eventi accaduti quel giorno.
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