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Banksy, il murales di Venezia sarà restaurato e messo in sicurezza. Sgarbi: ‘Sarà una importante banca a finanziare i lavori’

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ROMA – “Il Bambino migrante” (una delle due sole opere di Banksy presente in Italia) il murales realizzato dall’artista su una parete nelle vicinanze di Campo San Pantalon nel Sestiere Dorsoduro a Venezia, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, sarà restaurato e messo in sicurezza.

L’iniziativa è del Ministero della Cultura grazie a un intervento del Sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha individuato una importante banca che si farà carico delle spese.

I dettagli saranno illustrati in una conferenza stampa in programma mercoledì 4 ottobre alle 11:30 a Roma nella sede del Ministero della Cultura (Sala Spadolini) in via del Collegio Romano 27.

Il murales dell’artista inglese, uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane sconosciuta, si sta deteriorando per l’umidità, l’acqua alta e la salsedine, ma poiché l’opera ha meno di 70 anni e l’autore è vivente, la Soprintendenza non può agire.

“A segnalarmi la fragilità del murales – spiega Sgarbi – sono stati il sindaco di Venezia e il presidente della Regione Veneto. Mi sono attivato subito e ho ottenuto la disponibilità di una fondazione bancaria che coprirà le spese. Non ci interessa se l’opera abbia o no più di settant’anni, né se l’autore sia vivo e neppure se ci dia il consenso al restauro, dal momento che, tra l’altro, il murales è stato realizzato ‘illegalmente’. Mi assumo io la responsabilità dell’intervento avendo la delega sull’arte contemporanea, ed è mio compito tutelarla”.

Il Sottosegretario ha già contattato la proprietà del Palazzo, rappresentata dall’avvocato Jacopo Molina che sarà presente, tra gli altri, alla conferenza. Sgarbi ha anche impartito una direttiva perché la Soprintendenza vigili comunque sui lavori dato che il palazzo è un bene vincolato.

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