La recente risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU ha suscitato diverse reazioni, delineando un quadro complesso delle posizioni mondiali sulla situazione a Gaza. La richiesta di maggiori aiuti per la regione è stata accolta, ma la mancanza di una tregua immediata ha deluso gli Stati Uniti, evidenziando una frattura nelle prospettive diplomatiche.
Il testo della risoluzione ha omesso l’originaria frase “urgente sospensione delle ostilità” e si è limitato a sottolineare misure urgenti per “creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità”. Questo ha generato disaccordo, con gli Stati Uniti esprimendo apertamente la loro delusione e la Russia scegliendo l’astensione.
Intanto, Israele ha annunciato la determinazione a continuare la guerra fino al rilascio di tutti i rapiti e all’eliminazione di Hamas nella Striscia di Gaza. In risposta, Hamas ha dichiarato che la risoluzione dell’ONU è insufficiente alle loro aspettative.
La posizione dell’Unione Europea si discosta da quella degli Stati Uniti, accogliendo con favore la risoluzione e mostrando la disponibilità a collaborare con i partner per affrontare l’emergenza umanitaria e prepararsi al periodo successivo alla crisi.
Nel contesto delle tensioni, Hamas ha segnalato la perdita di contatti con un gruppo di miliziani che teneva prigionieri 5 ostaggi, presumibilmente uccisi in un raid aereo israeliano. Al contempo, l’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno annunciato l’uccisione di Hassan Atrash, responsabile del commercio, della manifattura e del contrabbando delle armi per Hamas.
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