Addio a Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia: aveva 86 anni

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GINEVRA – Questa mattina è giunta la notizia della morte di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, avvenuta a Ginevra. Il principe, che avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 12 febbraio, si è spento circondato dalla sua famiglia, come comunicato dalla “Real Casa di Savoia”. Luogo e data delle esequie saranno comunicati successivamente.

La vita di Vittorio Emanuele è stata caratterizzata da momenti di grande risonanza, spesso legati a vicende giudiziarie e controversie.

Nato a Napoli il 12 febbraio 1937, Vittorio Emanuele è stato destinato a succedere al trono di suo padre, Umberto II. Tuttavia, il referendum del 1946 che sancì la vittoria della Repubblica portò a un lungo esilio per il giovane principe. Ha vissuto lontano dalla sua terra natale fino al 15 marzo 2003, quando, cancellata la disposizione che vietava il ritorno dei discendenti maschi in Italia, fece il suo rientro dopo 57 anni di esilio.

Il suo matrimonio con Marina Doria, ex campionessa mondiale di sci, è stato fonte di ulteriori controversie. Il padre, Umberto II, non aveva dato il “regio assenso” alle nozze, e il matrimonio venne celebrato inizialmente segretamente senza avvisare le famiglie. Questa unione ha contribuito a creare dissidi interni nella casata Savoia.

Vittorio Emanuele è stato coinvolto in diverse vicende giudiziarie, tra cui l’indagine sulla morte di Dirk Hamer nel 1978, conclusasi con il proscioglimento del principe. La sua vita è stata anche al centro di un’inchiesta sul casinò di Campione d’Italia nel 2006, con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione e sfruttamento della prostituzione. Anche in questo caso, venne successivamente scagionato dalle accuse.

La sua storia è stata recentemente portata alla luce dalla serie Netflix “Il Principe”, sviluppata e diretta da Beatrice Borromeo Casiraghi.

Oltre alle controversie giudiziarie, Vittorio Emanuele ha contribuito a diverse iniziative culturali, ed è stato attivo nel recupero e nella valorizzazione di beni culturali, come dimostrato dalla vittoria della chiesetta di San Pietro Dei Samari a Gallipoli nell’edizione 2023 de “i luoghi del cuore”.

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