Il Mediterraneo torna ad essere teatro di tragedia per i numerosi migranti che si mettono in mare spinti dalla disperazione alla ricerca di un futuro migliore. Sono cinque le persone che hanno perso la vita nella tragedia che si è verificata questa mattina al largo delle coste maltesi.
Le vittime, secondo quanto riferito da un portavoce dell’AFM nel corso di una breve conferenza stampa, erano stipate sull’imbarcazione di fortuna, un bimotore di 25 piedi carica di 34 migranti che stava tentando la traversata del Mediterraneo, quando attorno alle 10:45, ha inviato una richiesta di soccorso alle Forze Armate maltesi sopraggiunte con una motovedetta a circa tre miglia di distanza da Zonqor, dopo un pattugliamento aereo per assicurarsi della posizione della nave. Nonostante il rapido intervento, la carretta del mare si è ribaltata a causa di problemi di instabilità, rovesciando in mare diversi passeggeri, cinque dei quali non ce l’hanno fatta.
Si tratta di quattro uomini e una donna. Otto migranti, tra i quali figura anche una donna incinta, sono stati soccorsi e trasferiti d’urgenza all’ospedale Mater Dei di Malta, mentre gli altri ventuno sono stati trasportati al centro di detenzione di Hal Far. Tra i sopravvissuti, giunti disidratati ed infreddoliti, si contano 10 uomini e donne ed un minore che provengono dalla Siria, Egitto, Ghana e Eritrea. Sul caso è stata aperta un’inchiesta al momento a carico di ignoti, mentre sul luogo della tragedia sono ancora in corso le operazioni delle Forze Armate per verificare non ci siano ulteriori dispersi.
Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. Le tratte illegali di migranti continuano a togliere vite nel Mediterraneo. Come quella di oggi dove la pericolosa traversata di poche miglia nautiche, è costata la vita forse a molti migranti e rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa a bordo d’imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria.
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