Tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi: ipotizzati reati di disastro e omicidio colposo

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BOLOGNA – La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per indagare sull’incidente avvenuto nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino tosco-emiliano. I reati ipotizzati sono disastro colposo e omicidio colposo. Il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini sono al lavoro sul caso.

L’incidente di ieri ha causato tre morti, quattro dispersi e cinque feriti gravi. Una turbina è esplosa al piano -8 dell’impianto, travolgendo almeno 12 tecnici, molti dei quali appartenenti a ditte esterne, che stavano lavorando sugli adeguamenti della centrale. Le vittime avevano 36, 45 e 73 anni. Le operazioni di ricerca dei dispersi sono ancora in corso, tra le macerie e sott’acqua.

Si stanno effettuando verifiche sul collaudo e sui subappalti dei lavori. L’Ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, ha dichiarato: “Per fare questi lavori avevamo scelto le migliori società di elettrico e idroelettrico: Siemens, Abb, Voith. I subappalti? Bisogna chiedere ai contractor, che a loro volta possono rivolgersi ad altri specialisti, perché i lavori che stavamo facendo qua sono lavori che si possono fare solo da parte di specialisti”.

Domani a Bologna è previsto uno sciopero e una grande manifestazione contro le morti sul lavoro, indetti da Cgil e Uil, per protestare contro la tragedia. L’inchiesta è appena iniziata e saranno effettuati accertamenti e consulenze ai periti per fare luce sulle cause dell’incidente e sulle eventuali responsabilità.

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