Si è appena conclusa la riunione del G7 convocata dalla presidenza italiana per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Il vertice, tenutosi in videoconferenza, è durato poco meno di un’ora e ha visto la partecipazione dei principali Paesi membri del gruppo.
La situazione di tensione nel Medio Oriente è al centro dell’attenzione internazionale dopo il massiccio attacco aereo lanciato dall’Iran contro Israele. In risposta a questi eventi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà oggi alle 22, ora italiana, su richiesta di Israele, per discutere della crisi in corso.
Il ministro degli Esteri dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha annunciato la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri degli Affari esteri dell’UE per martedì, allo scopo di affrontare la situazione e coordinare una risposta comune.
Gli appelli alla moderazione si sono moltiplicati da parte di vari attori internazionali. I media israeliani hanno parlato di “pressioni Usa” affinché il Gabinetto di guerra previsto per oggi non decida un contrattacco, mentre il ministero degli Esteri russo ha esortato “tutte le parti coinvolte a mostrare moderazione”.
Anche la NATO ha condannato l’attacco dell’Iran definendolo un’escalation della tensione e ha invitato con urgenza alla “moderazione” da parte di tutte le parti coinvolte. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha sottolineato che “né la regione né il mondo possono permettersi un’altra guerra”.
Anche Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce, con un “accorato appello” a fermare una spirale di violenza che rischia di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande.
La comunità internazionale rimane dunque in allerta e si impegna a trovare soluzioni diplomatiche per evitare un’ulteriore escalation della crisi.
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