Il capo di stato maggiore delle forze militari iraniane, Sardar Bagheri, ha annunciato il termine dell’operazione militare contro Israele in un’intervista all’emittente pubblica Irinn Tv. Tuttavia, ha sottolineato che le forze iraniane rimangono in uno stato di allerta elevato e sono pronte ad agire nuovamente se necessario. Bagheri ha avvertito che se Israele dovesse rispondere agli attacchi precedenti, l’operazione successiva dell’Iran sarebbe molto più ampia.
In risposta alle azioni dell’Iran, Israele ha colpito in profondità nel territorio libanese, vicino alla città di Baalbek. I media libanesi hanno riportato che il fumo si è levato da uno dei siti colpiti, situato in una zona considerata una fortezza degli Hezbollah, a circa 100 chilometri dal confine con Israele.
Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha annunciato che domani convocherà gli ambasciatori dei paesi arabi per discutere della situazione, mentre martedì incontrerà il ministro degli Esteri canadese e mercoledì il segretario di Stato degli Stati Uniti, Blinken, per affrontare la questione mediorientale.
I vertici militari iraniani hanno rivendicato il successo degli attacchi contro Israele, motivandoli con il superamento delle “linee rosse” da parte del regime israeliano. L’operazione, denominata “Operazione promessa di verità”, è stata una risposta a un raid israeliano contro la sede dei Guardiani della Rivoluzione a Damasco, durante il quale è stato ucciso il numero uno della forza per la Siria e l’Iraq, Mohammad Reza Zahedi.
La premier italiana, Giorgia Meloni, ha condannato gli attacchi iraniani contro Israele, esprimendo il sostegno del governo italiano a Israele.
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