Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha lanciato una minaccia diretta contro Israele, definendo l’attacco di rappresaglia dell’Iran un’azione limitata e punitiva contro il regime israeliano. Durante un discorso in occasione della Giornata delle Forze Armate della Repubblica Islamica, Raisi ha avvertito che se l’Iran avesse deciso di colpire Israele in modo più deciso, il risultato sarebbe stato devastante per il Paese.
Intanto, fonti all’interno dell’amministrazione Biden hanno dichiarato alla CBS – secondo quanto riportato dai media israeliani – che ci si aspetta una risposta da parte di Israele sotto forma di un “attacco limitato” sul territorio iraniano. Queste aspettative da parte americana delineano una potenziale escalation delle tensioni tra i due Paesi.
Nel frattempo, Teheran si è dichiarata pronta a utilizzare armamenti avanzati per rispondere a eventuali attacchi israeliani. Il comandante delle forze aeree dell’Esercito iraniano, Hamid Vahedi, ha avvertito che l’Iran è pronto a colpire i suoi nemici, in particolare utilizzando i caccia Sukhoi-24 e i bombardieri tattici supersonici russi.
La situazione si è ulteriormente complicata con la rivendicazione da parte di Hezbollah dell’attacco a Arab al-Aramshe, nel nord di Israele. Hezbollah ha affermato di aver preso di mira un edificio utilizzato dall’esercito israeliano con missili guidati e droni, causando diversi feriti.
Questi sviluppi mettono in evidenza l’escalation delle tensioni nella regione, con Iran e Israele che si trovano su un piede di guerra e il rischio di una potenziale escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per la stabilità della regione.
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