È stato ritrovato il corpo di un ragazzo di 16 anni scomparso nelle acque dello Stretto di Torres, in Australia, dopo essere stato attaccato da un coccodrillo mentre cercava di nuotare verso la riva. La polizia del Queensland ha confermato che il corpo dell’adolescente è stato trovato giovedì pomeriggio sull’isola di Saibai, a circa 900 chilometri a nord di Cairns.
Mentre è in corso l’identificazione formale, si ritiene che il corpo sia quello del sedicenne che è stato dato per disperso dopo che il ragazzo e un altro adolescente, di 13 anni, hanno tentato di nuotare verso l’isola di Saibai dopo che il motore del loro gommone si è guastato intorno alle 4 del mattino di giovedì. Venerdì, la polizia ha confermato che le ferite del ragazzo erano compatibili con un attacco di coccodrilli.
Si stima che il coccodrillo coinvolto sia lungo circa 3,5 metri. Sono in corso ulteriori accertamenti per confermare la causa della morte. Il Dipartimento dell’Ambiente, della Scienza e dell’Innovazione (DESI) sta collaborando alle indagini. DESI ha confermato che la comunità locale ha richiesto che il coccodrillo coinvolto nell’incidente fosse soppresso.
“Gli agenti della fauna selvatica esamineranno le acque al largo dell’isola di Saibai in elicottero questo pomeriggio nel tentativo di localizzare il coccodrillo coinvolto”, ha dichiarato DESI. Dopo che il ragazzo di 13 anni ha denunciato la scomparsa del suo compagno di bordo, la polizia di mare dell’isola di giovedì ha avviato una ricerca e salvataggio con il supporto degli equipaggi dei compiti generali. Dopo che giovedì è stata avviata una ricerca su vasta scala, l’ispettore Anthony Moynihan ha detto ai media che i ragazzi avevano avuto problemi al motore prima di tornare sull’isola a nuoto.
“Verso le 4 del mattino, due adolescenti sono usciti dall’isola di Saibai su un gommone”, ha detto. “Il gommone si è poi fermato per problemi al motore. Hanno deciso di tuffarsi in acqua e nuotare per 500 metri fino all’isola dove si è tornati a riva”. L’isola di Saibai, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una delle isole più esterne dello stretto di Torres e si trova a 4 km a sud della Papua Nuova Guinea. Non è la prima volta che episodi simili si verificano in Australia, in aree notoriamente frequentate da questi rettili.
Secondo la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito: “Si tratta di animali di dimensioni considerevoli, quindi anche se si trovano in uno stato di apparente tranquillità possono diventare presto molto pericolosi. Il movimento in superficie può stimolare l’attacco, soprattutto se a provocarlo è un’altro animale di dimensione analoga a quella delle sue prede abituali. E l’uomo rientra in questo identikit. Non è mai prudente nuotare in acque dove è stata attestata la presenza di questi animali, anche se al momento non sono visibili, proprio per le loro caratteristiche modalità di attacco. Quando ci si trova nel loro ambiente non c’è molto da fare, la prima prescrizione per evitare situazioni tragiche è quindi sempre quella di non bagnarsi”.
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