(Gints Ivuskans/Shutterstock) Nel corso di una dichiarazione televisiva dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affrontato il delicato argomento delle proteste in atto in decine di università americane contro la guerra a Gaza. Queste manifestazioni hanno suscitato interventi di sgombero da parte delle forze dell’ordine, con episodi controversi come quello avvenuto alla Ucla di Los Angeles e prima alla Columbia di New York.
Le parole di Biden sono state inequivocabili nel sottolineare che gli Stati Uniti non sono una nazione autoritaria che reprime il dissenso, ma che al contempo l’ordine deve essere mantenuto nel rispetto della legge e della civiltà. Questo intervento è avvenuto poche ore dopo che centinaia di poliziotti sono intervenuti per sgomberare con la forza la tendopoli nel campus dell’Ucla, culminando con l’arresto di oltre 200 manifestanti.
Le proteste si sono diffuse su numerosi campus universitari, da New York alla California, per settimane. Le autorità accademiche hanno cercato di fermarle con decisione, con più di 2.000 arresti in quindici giorni. A Columbia University, uno degli episodi più gravi è stato il colpo di pistola sparato da un agente di polizia durante lo sgombramento dell’accampamento dei manifestanti pro-Gaza. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito poiché al momento dello sparo erano presenti solo altri agenti e non studenti.
Le proteste si sono estese in oltre 40 campus universitari statunitensi, con manifestanti che hanno allestito tendopoli per esprimere il loro dissenso contro l’aumento del numero delle vittime nella Striscia di Gaza. Gli interventi delle forze dell’ordine hanno portato a numerosi arresti, come quelli avvenuti alla Fordham University di New York e al Massachusetts Institute of Technology, dove i manifestanti hanno bloccato un viale.
La situazione è particolarmente tesa anche alla Columbia e in altre università di New York, dove sono stati effettuati circa 300 arresti solo in questa settimana. È stato riferito che quasi la metà delle persone arrestate nelle due scuole non erano studenti.
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