La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele di fermare l’offensiva militare a Rafah

Gdp Avatar

(Anas-Mohammed/Shutterstock) L’AIA – La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha ordinato a Israele di fermare immediatamente l’offensiva militare di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove circa 1,5 milioni di sfollati palestinesi hanno trovato rifugio. Il presidente della Corte, Nawaf Salam, ha descritto la situazione umanitaria a Rafah come “disastrosa”, sottolineando l’urgenza di un intervento per alleviare le sofferenze dei civili coinvolti.

Ordine di aprire il valico di Rafah

Oltre a fermare l’offensiva, la Corte ha ordinato a Israele di aprire il valico di frontiera di Rafah per consentire l’assistenza umanitaria. Questa misura mira a garantire che aiuti vitali possano raggiungere la popolazione in difficoltà. Inoltre, Israele dovrà adottare misure per assicurare un accesso senza ostacoli agli inquirenti internazionali, al fine di preservare le prove delle violazioni dei diritti umani. Israele è tenuto a presentare un rapporto sulle misure adottate entro un mese.

Reazioni alla decisione della Corte

In risposta alla decisione della Corte, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato immediatamente una riunione con i propri ministri per discutere la situazione. Il portavoce di Hamas ha accolto favorevolmente la decisione della Corte, ma ha sottolineato che non è sufficiente, facendo appello alla fine dell’offensiva in tutta Gaza.

Continuano le operazioni dell’IDF

Nonostante l’ordine della Corte, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) continuano le loro operazioni militari a Rafah e a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Il portavoce militare israeliano ha dichiarato che le operazioni sono dirette contro “obiettivi terroristici” e hanno portato alla distruzione di “depositi di armi e imbocchi di tunnel”. A Jabalya, durante raid notturni, sono state colpite infrastrutture e eliminate decine di postazioni di lancio e imbocchi di tunnel. Le operazioni continuano anche nella parte centrale della Striscia di Gaza.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *