(shutterstock) MOSCA – Dopo oltre due anni di conflitto, Vladimir Putin ha finalmente annunciato concretamente quali sono i suoi obiettivi in Ucraina. Il presidente russo ha dichiarato che Mosca è pronta a cessare le ostilità e negoziare per firmare la pace, a condizione che Kiev ritiri le sue truppe dalle quattro regioni parzialmente occupate dalle forze russe e rinunci ad entrare nella NATO.
Le condizioni di Putin
Le regioni menzionate da Putin sono Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Escludendo implicitamente altre aree, come Odessa, Putin sembra delineare un perimetro entro il quale la Russia intende stabilire il suo controllo. Questa offerta è stata rapidamente rifiutata dall’Ucraina e dai suoi alleati occidentali.
Reazione dell’Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto con fermezza le condizioni poste da Putin. “Di Putin non ci si può fidare,” ha affermato Zelensky, equiparando il leader russo a Hitler. La dichiarazione di Zelensky riflette la profonda sfiducia e l’ostilità verso qualsiasi compromesso che possa favorire la Russia a scapito dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Il supporto del G7
Le parole di Putin sono arrivate proprio nel giorno in cui il vertice del G7, tenutosi in Italia, ha ribadito il sostegno all’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. I leader dei sette paesi più industrializzati hanno sottolineato la necessità di una pace che rispetti “l’integrità territoriale” dell’Ucraina. Hanno inoltre espresso il loro sostegno alla Conferenza di pace che inizia oggi in Svizzera, con la partecipazione di oltre 90 nazioni e organizzazioni, escludendo però la Russia.
La Conferenza di Pace in Svizzera
La Conferenza di pace in Svizzera è stata descritta da Putin come “un altro trucco” per distogliere l’attenzione dalle cause profonde della crisi ucraina. Tuttavia, la conferenza rappresenta uno sforzo significativo della comunità internazionale per trovare una soluzione diplomatica al conflitto, senza la partecipazione russa.
Conclusioni
L’annuncio di Putin rappresenta una svolta importante nel conflitto ucraino, ma la risposta negativa di Kiev e dei suoi alleati occidentali indica che la strada verso la pace è ancora lunga e complessa. La posizione del G7 e la Conferenza di pace in Svizzera potrebbero giocare un ruolo cruciale nei prossimi sviluppi, ma la sfiducia tra le parti rimane un ostacolo significativo.
Mentre la guerra continua a devastare l’Ucraina, la comunità internazionale cerca disperatamente di trovare una via d’uscita che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale del paese, mettendo fine a una delle crisi più gravi dell’epoca moderna.
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