Putin arriva in Corea del Nord: tensione tra le cancellerie internazionali

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(Frederic Legrand – COMEO/Shutterstock) C’è tensione tra le cancellerie internazionali per la visita di Stato del presidente russo Vladimir Putin, che oggi e domani, 18 e 19 giugno, è a Pyongyang per incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un. Questo è il primo viaggio di Putin in Corea del Nord dal luglio 2000, mentre Kim aveva visitato la Russia nel settembre 2023. Mosca ha già dichiarato che “sosterrà senza indugio” la Corea del Nord in futuro, esprimendo gratitudine per il fermo appoggio di Pyongyang riguardo la guerra in Ucraina. Secondo il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, potrebbe essere firmato un trattato di partnership strategica tra i due Paesi, che condividono approcci “vicini o identici ai problemi della politica estera”. Sono attese dichiarazioni congiunte di Putin e Kim Jong-un ai giornalisti.

In un articolo scritto per il quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun, Putin ha definito la Corea del Nord un alleato saldo nella lotta contro l’egemonia occidentale: “Pyongyang è sempre stata il nostro sostenitore impegnato e solidale, pronta a confrontarsi con l’ambizione dell’Occidente di impedire l’emergere di un ordine mondiale multipolare basato sulla giustizia, sul rispetto reciproco della sovranità e sulla considerazione degli interessi reciproci”.

Putin: “Usa cercano di imporre dittatura neocoloniale”

Gli Stati Uniti, secondo Putin, “stanno facendo di tutto per imporre” un ordine globale basato su regole che rappresentano una “dittatura neocoloniale globale basata su due standard”. Putin ha affermato che le nazioni che non concordano con questo approccio e perseguono una politica indipendente devono affrontare una crescente pressione esterna. “La leadership statunitense considera questa naturale e legittima aspirazione all’autosufficienza e all’indipendenza come una minaccia al suo dominio globale”, ha aggiunto.

Verso un sistema di commercio lontano dall’Occidente

Mosca, scrive Putin, è convinta che “con i nostri sforzi congiunti porteremo la cooperazione bilaterale a un livello più alto”, promettendo di costruire “un sistema di risoluzione alternativo” per il commercio e gli accordi reciproci, non influenzato dai Paesi occidentali. “Insieme ci opporremo alle loro misure restrittive illegittime”, ha affermato Putin, ipotizzando nuovi schemi lontani dal sistema finanziario internazionale basato sul dollaro USA. Ha inoltre fatto riferimento a una struttura di sicurezza “uguale e indivisibile” in Eurasia e all’intensificazione di scambi in settori quali l’istruzione, il turismo e la cultura.

Pyongyang tirata a lucido per Putin

Le immagini e i filmati provenienti dalla Corea del Sud mostrano Pyongyang tirata a lucido per l’arrivo di Putin: bandiere russe sventolano insieme a quelle nordcoreane e i ritratti e le gigantografie dello zar adornano la città.

Stoltenberg: “Putin dipende dai dittatori”

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, non usa mezzi termini per commentare il viaggio di Stato: la visita in Corea del Nord di Vladimir Putin dimostra “quanto il presidente russo e Mosca siano ora dipendenti dai dittatori di tutto il mondo”. Stoltenberg ha sottolineato che i “più stretti amici e maggiori sostenitori dello sforzo bellico russo sono la Corea del Nord, l’Iran e la Cina”. Ha precisato che “la Russia sta violando le sanzioni contro la Corea del Nord: il flusso di armi continua. Li vediamo caricare treni e poi attraversare il confine tra Corea del Nord e Russia”.

La reazione di Ucraina e USA

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha definito l’incontro tra Putin e Kim Jong-un una “bromance solitaria”. Kuleba ha affermato che la diplomazia e le armi per l’Ucraina sono la migliore risposta all’alleanza tra Mosca e Pyongyang. John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, si è detto “non sorpreso” dal viaggio di Putin. Sebbene gli USA non siano particolarmente preoccupati per la visita in sé, Kirby ha espresso preoccupazione per il rafforzarsi dei rapporti tra Pyongyang e Mosca, non solo rispetto all’Ucraina ma per la sicurezza di tutta la penisola coreana.

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