(Pixabay) Medio Oriente – La tensione nella regione ha raggiunto livelli critici, con l’esercito di Israele in massima allerta in vista di un attacco imminente da parte dell’Iran. Questa preoccupazione è condivisa anche dagli Stati Uniti, come confermato dal segretario di Stato Antony Blinken durante il G7 convocato dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, finalizzato a frenare l’escalation.
Preparativi Militari e Reazioni Diplomatiche
Israele si prepara a rispondere con forza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha riunito i vertici militari e di intelligence, dichiarando che Israele “chiederà un prezzo molto alto a chiunque ci aggredisca”. Nel frattempo, Teheran ha respinto gli appelli alla moderazione provenienti dagli Stati arabi, mantenendo una posizione intransigente.
Attacchi e Misure di Sicurezza
Hezbollah ha lanciato razzi contro lo Stato ebraico, contribuendo ad aumentare la tensione. A seguito di questi sviluppi, anche l’Italia, insieme agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, ha invitato circa 3.000 concittadini a lasciare immediatamente il Libano. Tuttavia, i soldati italiani della missione UNIFIL resteranno nel paese per continuare le operazioni di mantenimento della pace.
Supporto Russo a Teheran
La situazione si complica ulteriormente con la notizia che Mosca ha inviato a Teheran armi, sistemi di guerra elettronica e missili Iskander, rafforzando così le capacità militari iraniane e intensificando la preoccupazione internazionale.
Appello del Papa per la Pace
In questo contesto di crescente conflitto, Papa Francesco ha lanciato un appello per la pace durante l’Angelus, affermando: “Basta guerra in Medio Oriente, non soffocate la pace. Attacchi e uccisioni mirate non sono la soluzione”. Il messaggio del Papa sottolinea la necessità di trovare soluzioni diplomatiche per porre fine alle violenze e prevenire ulteriori escalation.
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