Caso Open Arms: Salvini convoca d’urgenza il consiglio della Lega dopo la richiesta di condanna a 6 anni

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ROMA – È durato circa un’ora il consiglio federale della Lega, convocato d’urgenza dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, dopo che la procura di Palermo ha richiesto una condanna a 6 anni di carcere per l’ex ministro dell’Interno nel processo Open Arms, dove è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

“Ringrazio il governo e i partiti di maggioranza per la grande e affettuosa solidarietà. Questo è un processo politico, un tentativo della sinistra di attaccare il governo e il diritto di difendere i confini nazionali”, ha dichiarato Salvini durante l’incontro. In precedenza, il vicepremier aveva espresso determinazione in un post: “Arrendermi? Mai. Io non mollo”.

La riunione della Lega

Il vertice, iniziato dopo le 16 nella sala Bruno Salvadori della Camera dei deputati, ha visto la partecipazione di alcuni membri in presenza e altri in collegamento via Zoom. Salvini era presente a Roma, affiancato dalla senatrice e sua avvocata Giulia Bongiorno. Il consiglio ha discusso un unico punto: le “iniziative della Lega per difendere la democrazia, il voto popolare e la sicurezza dei cittadini messi a rischio da una sinistra anti-italiana che usa i tribunali per vendette politiche”.

Uscendo dalla riunione, Bongiorno ha sottolineato che la Lega non ha intenzione di “acutizzare scontri con la magistratura”, ribadendo “piena fiducia” nella giustizia. Tuttavia, ha menzionato “anomalie” nel processo. Durante la riunione, Salvini ha annunciato una grande mobilitazione per il raduno leghista di Pontida il 6 ottobre, in difesa della “sicurezza degli italiani, della libertà di pensiero e della sovranità nazionale”.

Il sostegno del governo a Salvini

Il caso Open Arms, che ha visto Salvini vietare per giorni lo sbarco di migranti dalla nave dell’ONG nell’agosto 2019, è considerato dal leader leghista e dalla maggioranza di governo un processo politico. Salvini ha aggiornato la sua biografia, Controvento, con un capitolo intitolato Processo a un italiano, in cui descrive il procedimento giudiziario come un attacco alla sua politica di chiusura dei porti e difesa dei confini.

Il governo e il centrodestra si sono stretti attorno a Salvini. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso fiducia nella giustizia, ma ha criticato l’interpretazione delle leggi da parte della pubblica accusa in casi come questo. La premier Giorgia Meloni ha definito l’accusa contro Salvini “un precedente gravissimo”.

Nel frattempo, la Lega sta organizzando una raccolta firme in sostegno del suo leader, con gazebo nelle piazze nei prossimi due weekend, per ribadire la solidarietà al vicepremier, convinta che il processo sia una manovra politica contro di lui.

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