Nella notte, Hezbollah ha lanciato circa 20 razzi dal Libano verso il nord di Israele, suddivisi in tre salve distinte. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), citate dai media locali, hanno confermato che tutti i missili sono stati intercettati o sono caduti in aree aperte, senza causare danni significativi. L’azione rappresenta un nuovo capitolo nelle crescenti tensioni tra Israele e i miliziani sciiti sostenuti dall’Iran.
Nonostante l’intensificarsi degli attacchi, il gabinetto di sicurezza israeliano non ha preso nuove decisioni in merito al conflitto con Hezbollah. Secondo il sito di notizie Ynet, durante la riunione di ieri sera, non è emerso un chiaro orientamento verso un’escalation totale. Israele resta aperto alla possibilità di una de-escalation, a condizione che Hezbollah sia disposto a discutere un accordo per ridurre la tensione.
Fonti governative hanno inoltre riferito che alcuni ministri israeliani hanno incoraggiato il primo ministro Benjamin Netanyahu a recarsi a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nonostante i combattimenti in corso. L’evento è considerato un’opportunità cruciale per fare pressione internazionale e rafforzare la posizione diplomatica dello Stato ebraico.
Questa serie di attacchi segna un momento delicato per la regione, dove il rischio di un conflitto più ampio continua a crescere, ma rimane la speranza di una soluzione diplomatica.
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