TEHERAN, 4 ottobre 2024 – Oggi a Teheran è attesa la preghiera del venerdì in onore di Hassan Nasrallah, l’ex leader di Hezbollah recentemente ucciso da un attacco israeliano a Beirut. La cerimonia, che potrebbe essere guidata dal leader supremo iraniano Ali Khamenei, si svolgerà presso il mausoleo dell’imam Khomeini e rappresenta un importante momento di commemorazione e sostegno da parte del regime iraniano verso Hezbollah.
Nel frattempo, i recenti attacchi sulla capitale libanese mirerebbero a colpire Safieddine, il probabile successore di Nasrallah, secondo fonti dei media statunitensi. L’operazione israeliana ha visto l’Idf (Forze di Difesa Israeliane) colpire più volte la periferia meridionale di Beirut, in particolare il sobborgo di Dahiyeh, area fortemente popolata e nota per la sua affiliazione a Hezbollah. I civili sono stati esortati a evacuare l’area in previsione di ulteriori attacchi.
Parallelamente, l’attenzione di Israele si è concentrata sugli impianti petroliferi iraniani, in preparazione di una risposta ai missili lanciati da Hezbollah su Tel Aviv e Gerusalemme martedì scorso. Il presidente statunitense Joe Biden ha confermato le discussioni tra gli Stati Uniti e Israele riguardo la possibilità di attacchi contro le installazioni petrolifere iraniane, suggerendo una volontà di intensificare le operazioni contro Teheran.
La situazione in Libano è ulteriormente complicata dall’evacuazione di cittadini stranieri. Nella notte, un volo charter organizzato dalla Farnesina ha riportato a casa 178 italiani, tra cui cinque bambini, e quattro cittadini finlandesi. Questo volo è stato programmato in risposta all’escalation delle tensioni nella regione, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini italiani.
In Cisgiordania, la situazione resta critica: l’agenzia stampa Anp ha riportato almeno 16 morti in un raid israeliano, segnalando un aumento della violenza nell’area.
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