Guerriglia a Roma: corteo pro Palestina non autorizzato sfida la polizia tra scontri e tensione

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ROMA – È partito a Roma un corteo non autorizzato dalla Questura, organizzato dai manifestanti pro Palestina, che si sono mossi verso viale di Porta Ardeatina. Alcuni manifestanti sono incappucciati e la strada è bloccata dai blindati della polizia, motivo per cui il corteo ha deviato verso piazzale Ostiense. La situazione è diventata tesa, con lanci di bottiglie, fumogeni e bombe carta contro le forze dell’ordine. La polizia ha risposto con l’uso di lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti più violenti, tra cui alcuni incappucciati. Anche un palo della segnaletica è stato lanciato contro gli agenti. Il grosso dei manifestanti si è ritirato, ma la piazza è stata teatro di una vera e propria guerriglia urbana.

La manifestazione a Roma 

Dal primo pomeriggio, si sono levati slogan come “Palestina libera”, “Israele criminale” e “Ora Intifada”. Nonostante il divieto della Questura, in piazzale Ostiense si sono radunati migliaia di manifestanti, con l’area altamente presidiata da agenti, blindati e idranti. Un elicottero sorvolava la zona e venivano controllati i documenti delle persone che entravano in piazza. Sono stati riportati cori contro la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con slogan che li accusano di essere “assassini”. Presenti anche slogan contro il presidente americano Joe Biden e diverse bandiere, tra cui una di Hezbollah accanto a quella libanese.

Le dichiarazioni dei manifestanti 

Uno dei portavoce dell’Unione democratica arabo-palestinese ha chiarito al megafono che la manifestazione non è una celebrazione di Hamas, ma un atto di commemorazione per i morti palestinesi. “Siamo scesi in piazza nonostante il divieto perché sentiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti e una posizione chiara da parte dell’Italia”, ha dichiarato. Alcuni attivisti hanno accusato il governo italiano di essere uno “Stato di polizia” e “fascista”, esprimendo indignazione per il divieto del corteo. Il coro “Vergogna, vergogna” è stato diretto contro le forze dell’ordine, mentre un altro attivista ha affermato che “La Palestina rappresenta gli esclusi nel mondo. Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione. Fuori gli occupanti”. Presenti al corteo anche membri di Osa, Potere al Popolo e Usb, insieme a bandiere della Rete della conoscenza e dei comunisti.

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