Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che Israele dovrebbe prendere in considerazione un attacco contro i siti nucleari dell’Iran. Questa ipotesi non sembra essere del tutto esclusa dallo Stato ebraico, secondo fonti statunitensi, lasciando aperta la possibilità di un’azione militare in futuro. L’amministrazione Biden, tuttavia, appare più cauta. Oltre a frenare su eventuali attacchi contro le strutture nucleari iraniane, il presidente Biden si oppone anche a colpire i siti petroliferi del paese, che potrebbero avere gravi conseguenze economiche globali.
Nel frattempo, l’area del Medio Oriente continua a essere teatro di forti tensioni. Durante la notte, nuovi raid aerei israeliani hanno colpito obiettivi in Libano, con Hezbollah che ha riportato scontri armati con le forze israeliane al confine. Tra gli sviluppi più significativi, un leader del braccio armato di Hamas è stato ucciso in un’operazione militare. Fonti non confermate indicano anche la morte di Hassan Saffiedine, una figura chiave nelle operazioni di Hezbollah.
Sul fronte iraniano, la Guida Suprema, Ali Khamenei, ha definito gli attacchi del 7 ottobre come “legittimi” e ha sostenuto l’uso dei missili iraniani contro Israele. Khamenei ha inoltre invitato tutti i musulmani a unirsi per eliminare lo Stato ebraico, alimentando ulteriormente la retorica di conflitto nella regione.
Oggi, in diverse città del mondo, sono previste manifestazioni in sostegno dei palestinesi. Anche a Roma è atteso un corteo, che ha portato le autorità a blindare la capitale con stretti controlli di sicurezza per evitare possibili infiltrazioni violente. La Questura ha vietato l’evento in via precauzionale, temendo possibili tensioni.
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