L’Iran ha denunciato di essere stato vittima di un massiccio cyberattacco che ha colpito diversi settori chiave del Paese. Secondo Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del National Virtual Space Center, l’attacco ha colpito i tre principali rami del governo: esecutivo, giudiziario e parlamentare, così come l’industria nucleare. “La quantità di attacchi informatici pesanti è senza precedenti ed enorme”, ha dichiarato Firouzabadi, come riportato dai media locali. Durante l’attacco, una grande quantità di dati sensibili sarebbe stata rubata. Tra gli altri obiettivi figurano reti di distribuzione del carburante, sistemi di trasporto, municipalità e porti.
Unifil: un altro peacekeeper ferito nel sud del Libano
L’Unifil (Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano) ha comunicato che un altro soldato del proprio contingente è stato ferito “da colpi di arma da fuoco” presso il quartier generale delle forze di pace a Naqoura, nel sud del Libano. Questo porta a cinque il numero totale di peacekeeper feriti negli ultimi tre giorni, in incidenti attribuiti all’esercito israeliano. La situazione nella regione resta tesa, con continui scontri e bombardamenti tra Hezbollah e le forze israeliane.
Hezbollah lancia 320 razzi contro Israele
L’esercito israeliano ha reso noto che, tra la vigilia di Yom Kippur e sabato, Hezbollah ha lanciato dal sud del Libano 320 tra razzi, missili e droni contro Israele. Gli attacchi seguono un’escalation di tensioni nella regione, mentre Israele continua a rispondere con raid aerei e bombardamenti.
Libano: attacchi israeliani uccidono nove persone
Nel frattempo, il ministero della Sanità libanese ha riferito che gli attacchi israeliani contro due villaggi, uno a nord di Beirut e l’altro a sud della capitale, hanno provocato la morte di almeno nove persone. Secondo i dati diffusi dal ministero, riportati dal Guardian, dall’inizio degli attacchi israeliani di diverse settimane fa, le vittime in Libano sarebbero salite a 2.255, con 10.524 feriti.
Wfp: “Crisi alimentare nel nord di Gaza”
L’agenzia delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare, il World Food Programme (Wfp), ha lanciato l’allarme per la crisi in corso nel nord di Gaza. Secondo il Wfp, l’escalation di violenza nella regione ha avuto un impatto devastante sulla sicurezza alimentare, con nessun aiuto alimentare arrivato nell’area dal 1° ottobre. La situazione rischia di aggravare ulteriormente la già precaria condizione della popolazione locale.
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