Anni prima dell’assalto del 7 ottobre 2023, i leader di Hamas avevano concepito un piano molto più ampio e aggressivo di attacchi terroristici contro Israele, che includeva persino l’abbattimento di due grattacieli a Tel Aviv in uno stile simile all’11 settembre. Lo rivelano documenti sequestrati dall’esercito israeliano, visionati dal Washington Post, che mostrano l’intento del gruppo di utilizzare diversi mezzi, inclusi treni, navi e carri trainati da cavalli, in un’offensiva su più fronti. Gli attacchi avrebbero coinvolto i suoi alleati Hezbollah e l’Iran, con l’obiettivo di coordinare un assalto da nord, sud ed est.
Il New York Times riporta che Yahya Sinwar, leader di Hamas, insieme ai principali comandanti del gruppo, aveva pianificato l’attacco del 7 ottobre 2023 per due anni, cercando di convincere l’Iran e Hezbollah a partecipare direttamente o, almeno, a sostenere una guerra più ampia contro Israele. Tuttavia, sia la missione iraniana presso l’ONU che un portavoce del movimento filo-iraniano hanno smentito, in dichiarazioni alla CNN, il coinvolgimento iraniano, contraddicendo le informazioni riportate dal New York Times.
Nel frattempo, tensioni continuano anche nel sud del Libano, dove un altro casco blu è stato ferito, il quinto in due giorni. La Unifil ha reso noto che il peacekeeper, di nazionalità indonesiana, è rimasto coinvolto dopo che un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione presso la base di Naqoura, ferendo anche altri due militari indonesiani nei giorni precedenti.
Infine, l’Iran ha denunciato un massiccio cyberattacco, senza però specificare l’origine dell’attacco o l’entità dei danni subiti.
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