La missione UNIFIL ha denunciato nuovi attacchi israeliani nelle ultime ore, ma l’esercito dello Stato ebraico ha ribadito che le forze di pace delle Nazioni Unite “non sono un obiettivo”. Nonostante ciò, l’escalation di violenza prosegue, con un raid su Beirut che ha provocato 16 morti e 52 feriti nella città di Nabatiyeh, dove un intero villaggio è stato distrutto.
Intanto, Israele ha messo a punto un piano di risposta all’attacco iraniano del primo ottobre. Secondo fonti riportate dalla CNN, l’operazione israeliana sarà mirata contro obiettivi militari in Iran, senza colpire impianti nucleari o petroliferi, cercando così di evitare un’escalation ancora più grave.
La premier italiana Giorgia Meloni sarà domani in Giordania, ad Aqaba, per un incontro con il re Abdallah II. Successivamente, la leader italiana si recherà a Beirut, dove è previsto un colloquio con il primo ministro libanese Najib Mikati per discutere della crisi in corso e del ruolo dell’Italia nella regione.
Sul fronte iraniano, il capo dei Guardiani della Rivoluzione, il generale Hossein Salami, ha lanciato un duro avvertimento: l’Iran risponderà “in modo doloroso” a qualsiasi attacco da parte di Israele contro obiettivi in territorio iraniano, alimentando ulteriormente la tensione in un contesto già fragile.
La situazione nel Medio Oriente resta tesa, con gli equilibri internazionali messi alla prova dagli attacchi reciproci e dalle minacce tra le potenze regionali.
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