KIEV – Massimiliano Galletti, 59enne di San Benedetto del Tronto e volontario della Protezione Civile, è morto nell’ospedale di Kiev a seguito delle gravi ferite riportate a causa di schegge di granata durante un’operazione di soccorso a Kharkiv. L’uomo, esperto nella guida di cani molecolari, era in Ucraina come volontario per assistere le persone ferite in battaglia e svolgere operazioni di ricerca e soccorso.
Galletti è stato colpito da un colpo di RPG, un lanciagranate portatile anticarro, che ha provocato gravi lesioni. Dopo un mese di coma, non è purtroppo riuscito a sopravvivere alle ferite. La notizia del suo decesso ha suscitato profondo cordoglio nella comunità di San Benedetto del Tronto, dove era conosciuto per il suo impegno nel volontariato e la sua dedizione.
Incerto il rientro della salma in Italia
Il rimpatrio della salma di Galletti non sarà immediato. Come comunicato dall’ambasciata italiana all’avvocato della famiglia, Carla Tiboni, il nulla osta per il rientro potrà arrivare solo lunedì 4 novembre. Il Ministero della Difesa ucraino dovrà infatti decidere se eseguire un’autopsia prima di autorizzare il rimpatrio.
In previsione di questa eventualità, una società internazionale di pompe funebri è stata allertata per il trasporto via terra, poiché lo spazio aereo ucraino resta chiuso a causa del conflitto in corso. La famiglia di Galletti attende con ansia che il loro caro possa essere riportato in Italia, dove potrà ricevere l’ultimo saluto dalla sua comunità.
Un addio doloroso a un uomo coraggioso
La scomparsa di Massimiliano Galletti lascia un vuoto profondo tra coloro che lo conoscevano e nei colleghi della Protezione Civile. La sua esperienza e il suo coraggio, messi a disposizione delle vittime del conflitto ucraino, testimoniano l’impegno di chi, anche in situazioni estremamente pericolose, sceglie di portare aiuto a chi ne ha bisogno.
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