Alluvioni in Spagna: 213 vittime e una corsa contro il tempo tra dispersi e danni ingenti

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Continua a salire il bilancio delle vittime in Spagna dopo le devastanti alluvioni che negli ultimi giorni hanno colpito duramente il Paese, in particolare la regione di Valencia. Le vittime accertate sono 213, di cui 210 solo nella regione di Valencia, due in Castiglia-La Mancia e una in Andalusia. Tuttavia, il numero dei dispersi resta elevato, facendo temere un bilancio ancora più grave nelle prossime ore. I soccorritori continuano a ispezionare i veicoli rimasti bloccati nei tunnel e nei parcheggi sotterranei delle zone più colpite, nella speranza di ritrovare eventuali superstiti e di dare risposte alle famiglie in attesa di notizie.

Disagi per i sopravvissuti e allerta per la perturbazione Dana

Oltre alla tragica perdita di vite umane, migliaia di persone sono senza luce, acqua potabile e scorte di cibo. La perturbazione Dana, causa delle forti piogge, resta attiva e, secondo il primo ministro Pedro Sánchez, l’allerta non è ancora finita. Dopo l’inondazione di strade e abitazioni nella provincia andalusa di Huelva, l’attenzione si è ora spostata sulle Baleari, dove le autorità hanno invitato i cittadini alla massima cautela.

Il parcheggio di un centro commerciale: “un cimitero”

Un luogo particolarmente devastato dall’alluvione è il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya, trasformato in una trappola mortale. Durante l’inondazione, avvenuta martedì pomeriggio, l’acqua ha raggiunto un livello di tre metri. Il parcheggio, che dispone di 5.700 posti auto, era pieno di persone che si trovavano nel centro commerciale per fare acquisti o godersi una pausa nei ristoranti e cinema della zona. “Quel parcheggio è un cimitero,” hanno riferito i sommozzatori della UME (Unidad Militar de Emergencias), che sono riusciti a entrare nell’area, anche se con estrema difficoltà. Secondo fonti di soccorso, le vittime potrebbero essere numerose, anche se non ci sono ancora numeri ufficiali. Le squadre stanno lavorando senza sosta per prosciugare l’area e rimuovere i detriti, ma il compito è reso difficile dalla quantità di fango e dalla devastazione delle strutture.

Solidarietà e ricerca dei dispersi

La Generalitat Valenciana ha imposto un blocco temporaneo della circolazione nei comuni più colpiti per evitare il congestionamento del traffico e agevolare l’accesso ai mezzi di soccorso. Su richiesta del governatore di Valencia, Carlos Mazon, sono stati mobilitati altri 1.000 militari, che si sono uniti ai 2.000 già attivi nella rimozione di detriti e nelle operazioni di salvataggio. Inoltre, il Ministero dell’Interno ha messo in campo oltre 4.470 agenti di polizia e guardia civile, insieme a migliaia di volontari. Da tutta Valencia, una marea di persone si è organizzata per raggiungere a piedi le zone colpite, portando con sé pale, scope, acqua e viveri.

Purtroppo, le operazioni di salvataggio sono molto pericolose: diciannove volontari sono rimasti intossicati da monossido di carbonio in un garage allagato nella città di Chiva, dove il malfunzionamento di un impianto di ventilazione danneggiato dall’acqua ha portato a una cattiva combustione.

Storie di speranza tra il caos

Mentre il Paese affronta una tragedia di tale portata, emergono anche storie di speranza. Una donna è stata ritrovata viva dopo aver passato tre giorni intrappolata in un’auto sommersa in un sottopassaggio di Benetússer, uno dei centri più devastati. Il suo salvataggio è diventato simbolo di resilienza, in mezzo a una tragedia che ha toccato profondamente la Spagna e che vede ancora impegnate in prima linea le forze di soccorso nella ricerca di superstiti e nella valutazione dei danni.

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