Medio Oriente: strage a Beirut, oltre 55 morti negli attacchi aerei israeliani

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Alta tensione in Medio Oriente, dove il Libano è stato scosso da una serie di attacchi aerei israeliani che hanno causato la morte di oltre 55 persone, secondo quanto riferito dal governo di Beirut. Gli attacchi, avvenuti ieri, hanno colpito diverse aree del paese, con il bilancio più grave registrato nel quartiere popolare di Basta, nel centro di Beirut, dove un bombardamento ha provocato almeno 20 morti e 66 feriti.

L’edificio colpito a Basta, situato in una zona densamente popolata, è stato distrutto da bombe anti-bunker sganciate senza preavviso. Israele ha dichiarato che l’operazione mirava a colpire vertici di Hezbollah, il gruppo militante sciita attivo in Libano, ma ha ammesso che l’obiettivo dell’azione non è stato raggiunto.

Bombardamenti su più fronti

Gli attacchi non si sono limitati al centro di Beirut: altre incursioni aeree hanno colpito i sobborghi meridionali della capitale, l’est e il sud del Libano, aree considerate roccaforti di Hezbollah. Secondo fonti locali, le operazioni israeliane hanno causato gravi danni alle infrastrutture civili e ulteriori vittime potrebbero emergere nelle prossime ore, poiché i soccorritori continuano a scavare tra le macerie.

Reazioni internazionali

L’escalation ha suscitato preoccupazione a livello internazionale, con appelli alla moderazione da parte delle Nazioni Unite e di diversi governi. L’azione israeliana, definita “sproporzionata” da alcune organizzazioni umanitarie, rischia di aggravare ulteriormente la crisi in una regione già segnata da profonde tensioni.

Israele, da parte sua, ha giustificato l’operazione come una risposta necessaria per neutralizzare minacce alla sicurezza nazionale, accusando Hezbollah di utilizzare aree civili per nascondere obiettivi strategici.

La situazione sul campo

In Libano, la popolazione è sotto shock e il clima di paura cresce. Gli ospedali di Beirut sono sovraccarichi, mentre il governo libanese denuncia quella che definisce una “grave violazione del diritto internazionale” e chiede l’intervento della comunità internazionale per fermare le operazioni militari.

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