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Libano: entrata in vigore la tregua. Netanyahu farà ricorso contro mandato

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Alle 3 ora italiana, è entrata in vigore una tregua in Libano, con il cessate il fuoco che segna un temporaneo allentamento della tensione nella regione. Tuttavia, le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu e le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden lasciano intendere che la situazione rimarrà volatile e che la durata della tregua dipenderà dall’evolversi degli eventi sul terreno.

Netanyahu: “Se Hezbollah si riarma, attaccheremo”

Dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut, Netanyahu ha avvertito che Israele manterrà la libertà di azione militare, in accordo con gli Stati Uniti. “Quanto durerà questa tregua dipende da cosa succederà sul terreno. Se Hezbollah si riarmerà o intraprenderà nuove azioni ostili, noi risponderemo con attacchi mirati”, ha dichiarato il primo ministro israeliano. Questo lascia presagire che la calma apparente possa essere fragile, a meno che non vengano rispettati gli impegni presi dalle parti in conflitto.

Biden: Un piano di tregua per Gaza

Nel frattempo, Joe Biden ha annunciato che nei prossimi giorni sarà presentato un nuovo piano di tregua a Gaza, in collaborazione con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi coinvolti. Il presidente degli Stati Uniti ha parlato di un contesto difficile per la popolazione civile, che sta vivendo “un inferno” a causa dei continui scontri e delle perdite umane. In questo quadro, Biden ha sottolineato che la via per arrivare a un cessate il fuoco duraturo passa attraverso la liberazione degli ostaggi, un obiettivo cruciale nelle trattative diplomatiche in corso.

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