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Meno male che Olena c’è

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FRANCESCO GRECO – E poi c’è Olena, la moglie di Zelenskij, la prime dame d’Ucraina, regina degli Ucri, antico popolo di quelle steppe sconfinate (mai esistito).

Non si sa bene perché, è giunta in Italia, ricevuta prima dal Papa (si doveva pareggiare Giovanni Paolo II che andò a trovare Pinochet, 6 aprile 1987). Poi al Quirinale da Laura Mattarella e infine, in un doppio appuntamento, da Bruno Vespa, prima a “Cinque Minuti”, poi a “Porta a porta”.

Il giornalismo italico si distingue per l’omertà, per le domande che non fa. I politici si sono abituati, vogliono vederle prima e se non piacciono, criminalizzano il giornalista (col plauso dei colleghi).

La signora Olena Zelenska, apprendiamo da Wikipedia, è scrittrice, architetto e sceneggiatrice. Ignoriamo i titoli dei libri e dei film, ma correremo a leggere i primi e vedere i secondi. Ha inoltre messo su una fondazione intitolata “How are you?”.

Ha sollevato la questione dei bambini ucraini del Donbass e dintorni rapiti dai cattivi Russi. Nessuno le ha sommessamente ricordato che sono gli orfani figli dei russofoni uccisi dai suoi sodali ucronazi dal 2014 al 2022. E che quindi và dato merito ai Russi di prendersene cura.

Si dice che la dama fa shopping miliardario in giro per il mondo. Viaggia in Bugatti. Ma quando se la comprò a Parigi, la stampa italiana prese cappello, disse che erano calunnie, propaganda di Putin e che in realtà lei viaggia su una Panda dell’85 quasi fusa che non passerebbe il collaudo.

Nel 2022 l’Ucraina aveva 42 milioni di abitanti. Oggi meno di 17. Nessuno ha voluto sapere dove sono finite 25 milioni di persone. Né se è vero che la Cia nel 2017 per convincere il marito a candidarsi gli fece un regalo da 25 milioni di dollari. Se le risulta che hanno una villa a Viareggio e due tenute, una in Gran Bretagna e un’altra in Florida, molti acri.

Pare che molti ucraini si arrendono consegnandosi ai Russi. Ma a chi vuoi che interessi? Si dice che i ministri ucraini hanno giurato fedeltà alla Nato. Sciocchezze. Si mormora che la gente è intercettata per strada e mandata al fronte come carne da cannone, senza alcuna conoscenza della guerra. Anche handicappati, vecchi e malati di mente. Ma chi poteva seccare la signora Olena con queste domande fastidiose? Magari frutto della solita pervasiva propaganda di Putin? E comunque non disturba le democratiche coscienze occidentali, la loro etica e sensibilità.

Si dice ancora che il marito ha cancellato ogni opposizione: partiti, sindacati, radio tv e giornali. Per cui quelli che “difendiamo la democrazia ucraina” appaiono dei poveracci. Come quelli che “fino all’ultimo ucraino”.

Si dice anche che si perseguitano i fedeli ortodossi, che è nata una religione variante di quella ortodossa fondata da un ebreo.

Si chiacchiera poi di un’opinione pubblica maggioritaria ostile alla guerra dopo 1000 giorni, ma nessuno le dà voce né si poteva chiedere lumi alla first lady.

Si blatera ancora che il marito sia un incallito consumatore di polvere bianca e che sia anche bisessuale. Materia per i salotti tv, ma chi poteva chiedere, Bruno Vespa, antesignano del non giornalismo?

Ora si attende a giorni la consorte di Netanyahu: le sarà chiesto se prepara la carbonara con la pancetta o il guanciale? I destini del mondo dipendono da tale aspro quesito.

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