PARIGI – Il governo francese guidato da Michel Barnier rischia di crollare nelle prossime settimane dopo l’annuncio del premier di utilizzare l’articolo 49.3 della Costituzione per approvare il bilancio sul welfare. Questa mossa, che permette l’adozione di leggi senza un voto parlamentare ma espone l’esecutivo a una mozione di censura, ha scatenato la reazione delle opposizioni, unendo forze politiche tradizionalmente contrapposte in un tentativo comune di sfiduciare il governo.
L’alleanza inaspettata tra Sinistra e Destra
Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise (LFI) e figura di spicco della coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire, ha annunciato una mozione di censura contro l’esecutivo. Il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen, pur essendo su posizioni politiche diametralmente opposte, ha confermato che voterà a favore della mozione presentata dalla sinistra.
Marine Le Pen ha dichiarato: “Il signor Barnier non ha voluto rispondere alla richiesta degli undici milioni di elettori del Rassemblement National… noi ci assumeremo le nostre responsabilità.” Questo sodalizio temporaneo tra RN e LFI potrebbe essere decisivo: con i voti congiunti, la mozione ha buone probabilità di raggiungere e superare la soglia di 288 voti necessaria per essere approvata, ponendo fine al governo Barnier.
Le conseguenze politiche
Se la mozione di censura dovesse passare, il governo di Michel Barnier sarebbe costretto a dimettersi, lasciando il presidente Emmanuel Macron in una posizione delicata. La crisi politica si inserisce in un contesto già segnato da tensioni sociali e difficoltà economiche, con Macron che deve affrontare una crescente opposizione tanto dall’estrema destra quanto dalla sinistra radicale.
Jean-Luc Mélenchon ha attaccato duramente anche Macron, dichiarando: “Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per dare voce ai voti dei francesi.”
Un Governo in bilico
Il ricorso all’articolo 49.3, uno strumento spesso percepito come autoritario, ha accentuato il malcontento sia tra i parlamentari sia nell’opinione pubblica. Barnier aveva già affrontato critiche per la gestione delle riforme e l’incapacità di dialogare con le opposizioni. Ora, con una mozione di censura che sembra avere ampie possibilità di successo, il futuro del suo esecutivo appare estremamente incerto.
L’esito della mozione sarà decisivo non solo per il governo attuale ma anche per il panorama politico francese, già frammentato e polarizzato. Una caduta del governo potrebbe portare a un rimpasto o persino a nuove elezioni legislative, aprendo scenari di ulteriore instabilità.
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