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Romania, la Corte Costituzionale annulla le elezioni presidenziali: sospetti di interferenze russe

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La Corte costituzionale della Romania ha deciso di annullare le elezioni presidenziali, un evento senza precedenti che obbliga il Paese a ripetere l’intero processo elettorale. Questa decisione arriva dopo le polemiche sui risultati del primo turno, che avevano visto il trionfo del candidato di estrema destra Calin Georgescu, tra accuse di frodi e possibili interferenze russe.

Elezioni annullate: cosa succede ora

I cittadini rumeni avrebbero dovuto votare domenica 8 dicembre per il ballottaggio tra Georgescu e la candidata liberale ed europeista Elena Lasconi, ma la decisione della Corte cambia radicalmente lo scenario.

“Il processo elettorale sarà interamente ripetuto, e il governo stabilirà una nuova data e un calendario per i passi necessari”, ha dichiarato la Corte.

Secondo la legge, le nuove elezioni devono essere convocate non prima di due settimane dalla decisione della Corte, rendendo plausibile la data del 22 dicembre. Tuttavia, con la richiesta di ripetere anche la campagna elettorale, i tempi potrebbero allungarsi.

Accuse di interferenze e propaganda orchestrata

L’annullamento del voto si basa su documenti declassificati dal presidente uscente Klaus Iohannis, che evidenziano presunte ingerenze straniere nel processo elettorale. Le indagini delle agenzie di intelligence rumene hanno portato alla luce una campagna massiccia a favore di Georgescu su TikTok, descritta come simile a quelle già condotte dalla Russia in Ucraina e Moldavia.

Tra i punti salienti dei rapporti:

  • 25mila account TikTok presumibilmente attivati per promuovere Georgescu, di cui 800 avevano mostrato un’attività minima fino all’11 novembre, per poi intensificarsi a pieno regime.
  • Un account TikTok ha effettuato pagamenti per 381mila euro in un solo mese, incentivando contenuti pro-Georgescu.
  • Più di 85mila attacchi informatici sono stati rilevati, volti a sfruttare vulnerabilità nel sistema elettorale.
Polemiche e sospetti sul primo turno

La decisione della Corte è stata influenzata anche da una denuncia presentata dal candidato Cristian Terhes, che aveva ottenuto l’1% dei voti. Terhes ha sostenuto che alcuni voti attribuiti a un candidato ritiratosi prima delle elezioni erano stati riassegnati alla candidata liberale Lasconi, alterando i risultati.

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