Siria in fiamme: ribelli alle porte di Damasco, tensioni crescenti sul Golan

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QUNEITRA/DAMASCO – I ribelli siriani continuano la loro avanzata, ormai giunti alla periferia di Damasco, dopo aver conquistato la città di Quneitra, nel Golan, al confine con Israele. Fonti locali, riportate dai media panarabi, riferiscono che le forze antigovernative sono arrivate nei quartieri meridionali di Sahnaya e Daraya, mettendo ulteriore pressione sul regime di Bashar al-Assad.

Reazioni internazionali

Gli Stati Uniti, attraverso un avviso del Dipartimento di Stato, hanno esortato i propri cittadini a lasciare immediatamente la Siria, segnalando il rischio di un possibile collasso dell’esercito siriano. Nel frattempo, Israele ha rafforzato la presenza delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) sul Golan, preparandosi a eventuali sviluppi imprevisti nella regione.

Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha assicurato che il governo è pronto a organizzare l’evacuazione dei circa 300 italiani presenti in Siria, qualora la situazione dovesse peggiorare. “Al momento, non ci sono preoccupazioni immediate per i nostri connazionali”, ha dichiarato Tajani, aggiungendo che “l’ambasciata italiana a Damasco è in costante contatto con tutti loro”.

La posizione di Assad

Nonostante le voci di un possibile esilio, la presidenza siriana ha categoricamente smentito le notizie di una fuga del presidente Assad. Un portavoce del governo ha dichiarato che il leader siriano “continua a svolgere i suoi doveri nazionali e costituzionali dalla capitale”.

La prospettiva italiana

Tajani ha ribadito la necessità di una soluzione politica al conflitto. “Sosteniamo i colloqui di Doha tra Iran, Russia e Turchia, nella speranza che portino a un accordo. La Siria è cruciale per la stabilità del Medio Oriente”, ha sottolineato, evidenziando il costante coordinamento con i partner del G7 per monitorare la situazione.

Trump: “Gli USA non si immischino”

Dalla Francia, dove ha partecipato alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito la sua linea isolazionista: “La Siria è un disastro, ma non è nostra amica. Gli Stati Uniti non dovrebbero essere coinvolti in questa guerra. Lasciamo che la situazione si sviluppi da sola”, ha dichiarato sul suo social network, Truth.

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