L’8 dicembre 2024 segna una svolta storica per la Siria: il regime di Bashar al-Assad è caduto dopo un’offensiva lampo condotta dai ribelli jihadisti, iniziata il 27 novembre. Assad, colto alla sprovvista, è fuggito a Mosca, dove ha ottenuto asilo politico. Intanto, Damasco è ora sotto il controllo di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), guidato da Abu Muhammad al Jolani, che ha proclamato l’inizio di una “nuova era”.
Una vittoria inaspettata
L’insurrezione, che ha rovesciato il governo in poco più di dieci giorni, ha sorpreso la comunità internazionale. Nonostante anni di conflitto e una posizione apparentemente consolidata del regime, l’offensiva ha rapidamente raggiunto i suoi obiettivi, segnando la fine di un’era iniziata con l’ascesa al potere di Assad nel 2000.
Caos interno e geopolitica complessa
La caduta del regime ha aperto un vuoto di potere in un Paese già frammentato. La Siria è divisa tra numerose fazioni ribelli, tribù locali e minoranze etniche, il che rende difficile prevedere un percorso unitario. Sullo sfondo, il Medio Oriente si confronta con un nuovo equilibrio di potere, con i principali attori regionali e internazionali – Russia, Iran, Turchia e Stati Uniti – che monitorano da vicino la situazione.
Tre possibili scenari per il futuro
Secondo gli analisti, sono tre gli scenari principali che potrebbero delinearsi per la Siria:
- Scenario libanese: la Siria potrebbe precipitare in una fase di conflitto prolungato e instabilità cronica, simile alla guerra civile libanese (1975-1990), caratterizzata da lotte tra diverse fazioni senza una vera autorità centrale.
- Transizione sotto l’egida delle Nazioni Unite: un intervento della comunità internazionale potrebbe avviare un processo di transizione politica, con un governo di coalizione che includa alcune forze ribelli e altre fazioni siriane. Tuttavia, le divisioni tra i principali attori rendono questa opzione difficile da realizzare.
- Scenario libico: il Paese potrebbe frammentarsi in territori controllati da milizie rivali, con un conflitto intermittente e ingerenze esterne a determinare l’andamento del potere.
Le incognite del futuro
La caduta del regime di Assad apre molte domande: quale sarà il ruolo di HTS, dichiarato da molti Paesi come organizzazione terroristica? La comunità internazionale accetterà un governo guidato dai jihadisti? E quale sarà il destino delle altre forze ribelli, dei curdi e dei milioni di sfollati siriani?
Il Medio Oriente si prepara a una nuova fase di instabilità, mentre la Siria affronta uno dei capitoli più incerti e delicati della sua storia recente.
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