Parastoo Ahmadi, cantante iraniana arrestata per aver cantato senza indossare l’hijab durante un’esibizione trasmessa sui social media, è stata rilasciata. La notizia è stata diffusa da fonti vicine all’opposizione iraniana e rilanciata dal canale israeliano Abu Ali Express.
L’arresto e le preoccupazioni per la sua sorte
L’arresto della cantante era avvenuto ieri nella provincia di Mazandaran. In un primo momento, il suo avvocato aveva dichiarato al portale Emtedad di non avere informazioni né sulle accuse rivolte alla cliente né sul luogo della sua detenzione. “Da quasi mezzogiorno non abbiamo avuto notizie della signora Parastoo Ahmadi”, aveva affermato il legale, esprimendo preoccupazione per la sorte dell’artista e garantendo che il caso sarebbe stato seguito attraverso le vie legali.
Le ragioni dell’arresto
Secondo le testimonianze, il provvedimento sarebbe stato adottato in risposta a un video diffuso sui social media in cui Ahmadi si esibiva senza indossare l’hijab, un gesto considerato una violazione delle severe leggi sull’abbigliamento obbligatorio per le donne in Iran. Il caso aveva scatenato reazioni contrastanti, tra condanne da parte delle autorità conservatrici e solidarietà da attivisti e sostenitori della libertà di espressione.
Il rilascio
Dopo ore di tensione e silenzio ufficiale, fonti vicine all’opposizione hanno confermato che la cantante è stata rilasciata. Rimangono però poco chiari i termini della sua liberazione e se le accuse nei suoi confronti siano state ritirate o se la vicenda legale continuerà.
Un simbolo della lotta per i diritti delle donne
Il caso di Parastoo Ahmadi si inserisce nel contesto delle crescenti proteste e tensioni sociali in Iran legate ai diritti delle donne e all’uso obbligatorio del velo. Negli ultimi mesi, molte artiste e attiviste hanno sfidato apertamente le norme imposte dal regime, diventando simboli di una resistenza civile che continua a guadagnare visibilità internazionale.
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