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Gaza, Bbc: ‘Colloqui per accordo su tregua al 90%’

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(Anas-Mohammed/Shutterstock) I negoziati tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi sono avanzati significativamente, ma alcune questioni cruciali rimangono irrisolte. Secondo un alto funzionario palestinese coinvolto nei colloqui, i progressi hanno coperto il 90% del terreno necessario per un accordo, ma la situazione resta complessa.

Il nodo del corridoio di Filadelfia

Uno dei principali ostacoli è la presenza militare israeliana nel corridoio di Filadelfia, un’area strategica lungo il confine meridionale di Gaza con l’Egitto. La zona è considerata cruciale sia da Israele, per la sicurezza contro il traffico di armi, sia da Hamas, che vede la presenza militare come un’ingerenza nella propria sovranità.

Nuovi raid e vittime a Gaza

Nella notte, ulteriori raid aerei israeliani hanno colpito Gaza, provocando sei vittime. La situazione sul campo resta drammatica, con un bilancio umano che continua ad aggravarsi.

Scontro tra Papa Francesco e Israele

Le tensioni non si limitano al campo di battaglia. Papa Francesco ha criticato duramente la condotta israeliana a Gaza, affermando:

“A Gaza crudeltà, bombardati bambini, questa non è guerra”.

La risposta israeliana è stata altrettanto decisa. Il governo di Tel Aviv ha accusato il pontefice di adottare un “doppio standard” e di essere scollegato dalla realtà della lotta al terrorismo.

La posizione di Netanyahu

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in un’intervista al Wall Street Journal, ha dichiarato che non firmerà alcun accordo sugli ostaggi che implichi la fine della guerra a Gaza.

“La guerra potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas”, ha ribadito Netanyahu, sottolineando che l’obiettivo primario di Israele rimane la neutralizzazione dell’organizzazione”.

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