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Tensione in Siria: proteste dopo albero di Natale incendiato

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Damasco – Centinaia di dimostranti si sono radunati nei quartieri cristiani della capitale siriana per protestare contro l’incendio di un albero di Natale avvenuto nei pressi di Hama, nella Siria centrale. I manifestanti, sfilando lungo le strade di Damasco, hanno scandito slogan come “Pretendiamo i diritti dei cristiani” dirigendosi verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. L’episodio ha acceso nuove tensioni tra le comunità religiose del Paese, già provate da anni di conflitto civile.

Israele – La Knesset ha approvato l’estensione dello stato d’emergenza fino al 16 dicembre 2025, seguendo le raccomandazioni del gabinetto di sicurezza. Questa misura permette al governo di adottare regolamenti speciali che prevalgono sulle leggi ordinarie, sollevando dibattiti sulla necessità e sull’impatto sui diritti civili nel Paese.

Natale a Betlemme – Intanto, il Patriarca Pierbattista Pizzaballa si prepara a celebrare, secondo tradizione, la solenne Messa di Natale a Betlemme, un evento simbolico che attira pellegrini e fedeli da tutto il mondo.

Dichiarazioni di Israele – In un intervento sorprendente, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ammesso per la prima volta la responsabilità di Israele nell’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Questa rivelazione potrebbe avere ripercussioni significative nelle relazioni già tese tra Israele e i gruppi palestinesi.

Siria – Sul fronte interno, le nuove autorità siriane hanno annunciato di aver raggiunto un accordo storico per il disarmo e lo scioglimento di tutti i gruppi armati operanti nel Paese. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Sana, un incontro tra il leader siriano Ahmad al-Jolani e i rappresentanti delle milizie ha portato all’integrazione dei combattenti sotto la supervisione del ministero della Difesa. Questa mossa potrebbe segnare un passo verso la stabilizzazione del Paese dopo oltre un decennio di guerra civile.

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