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Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta in Iran: proseguono le trattative per il rilascio

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TEHERAN – Continuano senza sosta le trattative per ottenere la liberazione di Cecilia Sala, giornalista italiana di 29 anni, detenuta nel carcere di Evin, in Iran, dal 19 dicembre scorso. L’arresto è stato confermato dalle autorità iraniane, che accusano Sala di aver violato le leggi della Repubblica islamica durante la sua permanenza nel Paese.

L’arresto e le accuse

Secondo una nota del dipartimento generale dei Media Esteri del Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico iraniano, Sala era entrata in Iran il 13 dicembre con un visto giornalistico e sarebbe stata arrestata il 19 dicembre per presunte violazioni della normativa locale.

“La cittadina italiana è stata arrestata in conformità con la legge vigente e l’ambasciata italiana è stata informata. Le sono stati garantiti l’accesso consolare e il contatto telefonico con la famiglia”, ha dichiarato il Ministero, aggiungendo che il caso è sotto inchiesta.

La posizione ufficiale ribadisce l’apertura dell’Iran verso la presenza di giornalisti stranieri, sottolineando che l’arresto di Sala sarebbe avvenuto nel pieno rispetto della normativa interna. Non sono stati tuttavia forniti ulteriori dettagli sulle accuse precise mosse contro di lei, riservandosi di divulgarle solo su decisione della magistratura.

La risposta dell’Italia e degli Stati Uniti

Il caso ha suscitato grande preoccupazione sia a livello nazionale che internazionale. Le autorità italiane, in costante contatto con la famiglia della giornalista, hanno avviato un intenso lavoro diplomatico per ottenere il rilascio di Sala, sottolineando l’importanza del rispetto dei diritti umani e della libertà di stampa.

Anche gli Stati Uniti sono intervenuti, chiedendo a Teheran il “rilascio immediato e incondizionato” non solo di Cecilia Sala, ma di tutti i prigionieri che il regime iraniano utilizza come “leva politica”.

Un possibile scambio di detenuti

Sul caso aleggia l’ipotesi di uno scambio di detenuti, che coinvolgerebbe Mohammad Abedini Najafabadi, cittadino iraniano arrestato il 16 dicembre all’aeroporto di Malpensa su richiesta della giustizia americana. Il suo legale ha recentemente avanzato una richiesta di concessione degli arresti domiciliari.

Secondo alcune indiscrezioni, il caso di Najafabadi potrebbe diventare centrale in una possibile “triangolazione” per negoziare il rilascio di Sala. Tuttavia, le trattative sono ancora in una fase delicata e non ci sono conferme ufficiali su questa prospettiva.

Il carcere di Evin e i rischi per i detenuti

Cecilia Sala si trova nel carcere di Evin, noto per ospitare giornalisti, attivisti e oppositori politici. Le condizioni della struttura sono state spesso oggetto di denunce da parte di organizzazioni internazionali per i diritti umani, che segnalano episodi di sovraffollamento, maltrattamenti e mancanza di trasparenza.

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