La famiglia di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran il 19 dicembre e attualmente detenuta nel carcere di Evin, ha lanciato un appello per chiedere il silenzio stampa sulla vicenda, sottolineando la delicatezza della situazione e la necessità di riservatezza per favorire il ritorno a casa della giornalista.
Nel comunicato, i genitori di Cecilia Sala hanno spiegato che “la situazione è complicata e molto preoccupante”, ma che grazie agli sforzi massimi delle autorità italiane, si stanno facendo tutte le mosse possibili per riportarla in Italia. Hanno, inoltre, chiesto che “ora siano necessari riservatezza e discrezione” per evitare che il dibattito pubblico possa ostacolare ulteriormente le trattative in corso.
Richiesta di discrezione accolta dai media
L’appello della famiglia è stato prontamente accolto dai media, e da quel momento la vicenda di Cecilia Sala è praticamente scomparsa dalle prime pagine, con le dichiarazioni politiche e le ricostruzioni della vicenda che hanno ceduto il passo a un silenzio quasi totale. Anche le manifestazioni di protesta contro il regime iraniano, tra cui quella organizzata dai Radicali per il 6 gennaio davanti all’ambasciata iraniana a Roma, sono state annullate in segno di rispetto alla richiesta della famiglia.
Proseguono le trattative diplomatiche
Nel frattempo, le trattative tra l’Italia e l’Iran proseguono. Le autorità italiane continuano a fare pressione per il rilascio della giornalista, ma l’Iran ha inviato un chiaro avvertimento a Roma, chiedendo di “rigettare la politica sugli ostaggi degli Stati Uniti”. La tensione diplomatica è alta, e la situazione è resa ancora più complessa dalla concomitante vicenda di Mohammad Abedini Najafabadi, un uomo arrestato a Malpensa tre giorni prima di Cecilia Sala su ordine delle autorità americane. Najafabadi dovrà comparire in tribunale il 15 gennaio per l’udienza che deciderà se concedergli gli arresti domiciliari.
Una fase delicata, dice la famiglia
Nel comunicato, la famiglia di Cecilia Sala ha anche espresso il loro ringraziamento per l’affetto e la solidarietà ricevuti, sottolineando tuttavia che la fase attuale è molto delicata. “La sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e rendere più complicata una soluzione”, hanno affermato i genitori, aggiungendo che il silenzio stampa è essenziale per la buona riuscita delle trattative. “Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni”, hanno concluso, invitando gli organi di informazione a rispettare la loro richiesta di discrezione.
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