Un italo-venezuelano arrestato ieri in Venezuela, sospettato di attività illegali, è stato rilasciato già nella stessa notte. A confermarlo sono fonti della Farnesina. L’uomo, di nazionalità italiana, era stato fermato alle 11 ora locale alla frontiera terrestre di Cucuta, tra Colombia e Venezuela. Il governo di Caracas aveva inizialmente annunciato l’arresto di un cittadino italiano che aveva attraversato il confine via terra, ma non erano ancora chiare le motivazioni dietro al fermo.

Appena appresa la notizia, la Farnesina si è immediatamente attivata, chiedendo l’intervento del viceconsole onorario di Tachira e mettendosi in contatto con il commissario della polizia diplomatica a Maracaibo. Grazie a questi interventi, l’italo-venezuelano è stato rilasciato alle 16 ora locale, dopo un fermo di circa cinque ore e mezzo. La famiglia dell’uomo è stata informata tempestivamente delle sue condizioni e della liberazione.

Il ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, Diosdado Cabello, aveva dichiarato che l’uomo fosse stato “catturato nelle prime ore di ieri” mentre stava attraversando il confine su una strada sconnessa tra i valichi, le cosiddette “trochas venezuelane”. Nonostante non fosse stato fatto il nome dell’italiano, Cabello aveva aggiunto che con lui era stato arrestato anche un colombiano, accusando entrambi di essere “mercenari” e parte di un complotto per rovesciare il governo del presidente Nicolas Maduro.

Secondo quanto riferito, il Venezuela ha recentemente intensificato gli arresti di cittadini stranieri, in particolare dopo le presidenziali dello scorso 28 luglio. Negli ultimi mesi, sono stati arrestati 127 cittadini stranieri di diverse nazionalità, tra cui svizzera, tedesca, statunitense, spagnola, italiana e olandese, accusandoli di essere presunti mercenari legati a tentativi di destabilizzare il governo. Al momento, non risultano altri casi di italiani arrestati dalle autorità venezuelane.