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Tregua a Gaza: ancora tensioni nonostante l’intesa per il cessate il fuoco

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GAZA – Nonostante l’annuncio di un accordo per il cessate il fuoco dopo quasi 470 giorni di guerra, la situazione nella Striscia di Gaza resta critica. Secondo le ultime stime, almeno 27 persone sono morte nelle ultime ore, portando il bilancio totale del conflitto a oltre 46.700 vittime.

Il cessate il fuoco, che dovrebbe entrare in vigore domenica, prevede il rilascio di 33 ostaggi vivi da parte di Hamas, come primo passo per avviare la tregua. Tuttavia, le trattative hanno subito un brusco rallentamento a causa di nuovi contrasti.

Accuse di Israele: “Hamas sta tentando di ritrattare”

Il governo israeliano, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ha accusato Hamas di voler modificare gli accordi all’ultimo momento, cercando di influenzare la scelta dei prigionieri palestinesi da liberare.

In una nota ufficiale, l’ufficio del primo ministro ha dichiarato:

“Hamas ha rinnegato parti dell’accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell’ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell’accordo.”

La replica di Hamas

Hamas, attraverso il portavoce Izzat al-Rashak, ha negato le accuse, dichiarando:

“Siamo impegnati a rispettare l’accordo.”

Un accordo fragile

Il ruolo dei mediatori internazionali si conferma cruciale per superare le tensioni e garantire il rispetto degli impegni presi dalle parti in causa. Tuttavia, gli ultimi sviluppi evidenziano quanto sia fragile l’intesa raggiunta.

Le prossime ore saranno decisive per verificare se entrambe le fazioni rispetteranno i termini dell’accordo, ponendo fine a un conflitto devastante per la regione e la popolazione civile.

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