Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avanzato un piano controverso per affrontare la situazione nella Striscia di Gaza, proponendo di trasferire i palestinesi in Egitto e Giordania. “Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha dichiarato Trump, descrivendo Gaza come un “cantiere di demolizione” e suggerendo che questa soluzione potrebbe essere temporanea o a lungo termine. La proposta ha subito generato reazioni contrastanti a livello internazionale.
Israele Appoggia il Piano
Il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, leader dell’ala ultranazionalista, ha accolto con favore l’idea di Trump. “Dopo 76 anni durante i quali la maggior parte della popolazione di Gaza è stata tenuta forzatamente in condizioni difficili per preservare l’aspirazione di distruggere lo Stato di Israele, l’idea di aiutarli a trovare altri posti in cui iniziare una vita nuova e migliore è un’idea eccellente”, ha dichiarato Smotrich, come riportato dal Times of Israel.
Opposizione Palestinese
La proposta è stata fortemente condannata dai gruppi palestinesi. La Jihad islamica ha definito il piano “deplorevole”, sostenendo che “incoraggia i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità”, forzando la popolazione palestinese a lasciare la propria terra. Il gruppo, che ha recentemente combattuto contro Israele a fianco di Hamas fino al cessate il fuoco del 19 gennaio, ha ribadito che non accetterà alcuna forma di “trasferimento coatto”.
Anche Hamas, attraverso le parole di Bassem Naim, membro del suo ufficio politico, ha respinto categoricamente la proposta. “I palestinesi faranno fallire l’idea di Trump di mandarli via da Gaza”, ha affermato Naim all’AFP. “Come hanno sventato ogni piano di spostamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, anche questa volta il nostro popolo sventerà tali progetti.”
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