Botta e risposta al vetriolo tra il presidente degli Stati Uniti e il leader ucraino. Donald Trump ha attaccato Volodymyr Zelensky, definendolo un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre”. Un’affermazione che arriva dopo le parole del presidente ucraino, che aveva accusato Trump di essere “influenzato dalla propaganda russa”.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha commentato le tensioni, sottolineando che “nessuno vuole escludere l’Ucraina dai negoziati”, ma ha anche definito l’atteggiamento di Kiev come un’“isteria inappropriata”. Ha poi annunciato la volontà di organizzare un incontro con Trump: “Va organizzato”, ha dichiarato.
Segnali di disgelo tra Usa e Russia
Dopo il vertice di Riad, si intravedono spiragli per possibili negoziati sulla guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato che “a tempo debito” inizieranno le trattative tra Washington e Mosca con “squadre di alto livello”, sottolineando che “tutti dovranno fare concessioni”. Tuttavia, Lavrov ha definito “inaccettabile” l’ipotesi di schierare forze di peacekeeping al confine con l’Ucraina.
Trump, da Mar-a-Lago, ha parlato con ottimismo degli incontri con la Russia: “I colloqui sono andati molto bene. Sono più fiducioso di prima”. L’ex presidente ha inoltre aperto alla possibilità che l’Europa invii truppe in Ucraina dopo un eventuale accordo: “Se i Paesi europei vogliono farlo, agli Stati Uniti va bene”. Tuttavia, ha chiarito che non ritirerà le truppe americane dal continente: “Nessuno me lo ha chiesto e non voglio farlo”.
La situazione rimane tesa, ma il confronto tra Mosca e Washington potrebbe aprire un nuovo capitolo sulla crisi ucraina.
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