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Scontro Trump-Zelensky, Tajani: ‘Parole forti, ma la situazione deve calmarsi’

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Le recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump hanno sollevato un’ondata di reazioni a livello internazionale. Il tycoon ha definito il leader ucraino Volodymyr Zelensky “un dittatore mai eletto e un comico mediocre”, accusandolo di aver ottenuto ingenti aiuti dagli Stati Uniti “per una guerra che non avrebbe mai vinto”. Trump ha inoltre sottolineato come Zelensky si rifiuti di indire elezioni e abbia sfruttato il presidente Joe Biden per ottenere fondi, affermando che “l’Europa ha fallito”.

Le parole del presidente Usa sono arrivate dopo che Zelensky, a margine del vertice Usa-Russia a Riad, aveva dichiarato: “Trump vive in uno spazio di disinformazione russa. Aiuta Putin a uscire dall’isolamento”. Questo duro scambio di accuse ha alimentato un acceso dibattito politico anche in Italia, dove le reazioni si sono divise tra chi sostiene Trump e chi difende Zelensky.

Tajani: “Parole forti, ma la situazione deve calmarsi”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invitato alla moderazione, riconoscendo che le parole della nuova amministrazione americana sono “sempre forti” e ammettendo che esiste “qualche crepa nel rapporto tra Trump e Zelensky”. Tuttavia, ha ribadito che l’interesse principale deve essere la pace, evitando di soffermarsi sulle dichiarazioni.

Tajani ha sottolineato che Zelensky è stato eletto e sempre sostenuto dagli Usa, anche dall’amministrazione Trump. Infine, ha aperto alla possibilità di una forza di interposizione Onu tra Ucraina e Russia, ipotizzando una presenza militare italiana, purché garantita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Meloni mantiene il silenzio su Trump

Da Palazzo Chigi nessun commento ufficiale. La premier Giorgia Meloni evita di entrare nella polemica, preferendo concentrarsi sugli sforzi diplomatici per la pace. L’approccio italiano resta prudente: il governo ribadisce che l’invio di truppe in Ucraina “non è la soluzione” e attende sviluppi concreti dai negoziati internazionali.

La Lega dalla parte di Trump

Il vicepremier Matteo Salvini ha espresso “pieno sostegno” all’impegno di Trump per la fine del conflitto, elogiando la sua politica: “Sta facendo in poche settimane più di Biden in quattro anni”. La posizione della Lega conferma un’ampia sintonia con il leader repubblicano, specialmente in materia di politica estera.

Conte: “Trump smaschera la propaganda bellicista”

Anche Giuseppe Conte (M5S) si è schierato a favore di Trump, definendo le sue parole un atto di verità sulla guerra in Ucraina. “Trump smaschera la propaganda bellicista dell’Occidente”, ha dichiarato l’ex premier, ribadendo che la sconfitta militare della Russia era un obiettivo irrealistico. Conte ha attaccato Meloni, accusandola di aver sacrificato il ruolo dell’Italia nei negoziati pur di compiacere le cancellerie internazionali.

Il Pd condanna Trump: “Frasi vergognose”

Dura la reazione del Partito Democratico, che ha condannato le dichiarazioni del presidente Usa come “vergognose” e piene di “disprezzo per le vittime della guerra”. Il Pd accusa Trump di voler umiliare l’Ucraina e critica il silenzio della premier Meloni, esortandola a prendere una posizione netta.

Uno scontro che scuote la politica internazionale

Le dichiarazioni di Trump e le reazioni internazionali evidenziano come il conflitto in Ucraina continui a essere un nodo centrale nella geopolitica globale. Mentre l’Europa cerca una strategia unitaria per la pace, il dibattito sulle responsabilità e le strategie da adottare divide i governi e le forze politiche, con l’Italia al centro di una difficile mediazione.

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