Mentre i cieli di Ucraina e Russia continuano ad essere teatro di massicci attacchi con droni e bombardamenti, sul fronte diplomatico emergono timidi spiragli. Steve Witkoff, inviato di Donald Trump, ha dichiarato alla CNN che le divergenze tra Mosca e Kiev si stanno riducendo e che “spera di vedere progressi reali” nei negoziati per porre fine al conflitto che devasta l’Ucraina da oltre due anni.
Ma le prospettive di un cessate il fuoco restano incerte e il clima sul terreno racconta una storia diversa. Nella notte, infatti, il ministero della Difesa russo ha riferito di aver abbattuto 31 droni ucraini in quattro diverse regioni del Paese. Parallelamente, l’aeronautica militare ucraina ha annunciato l’intercettazione di ben 47 droni russi, secondo quanto riportato da Ukrinform.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha ribadito che la Russia non ha reali intenzioni di porre fine al conflitto, sottolineando come solo nell’ultima settimana il Paese sia stato colpito da una nuova, feroce ondata di attacchi. “Centinaia di bombardamenti hanno colpito le nostre città e comunità, inclusi Chernihiv, Kherson, Donetsk, Kharkiv, Dnipro, Odessa, Poltava, Kiev, Mykolaiv, Zaporizhia e Sumy”, ha scritto Zelensky su Telegram, denunciando che i russi hanno lanciato più di 1.020 droni, circa 1.360 bombe aeree guidate e oltre 10 missili di vario tipo.
La proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni, avanzata da alcuni interlocutori internazionali, viene invece vista con sospetto da Mosca. Yury Ushakov, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato che si tratta di un espediente per consentire alle forze ucraine di riorganizzarsi. “Lo vediamo come un tentativo di dare respiro all’esercito ucraino, mentre il nostro esercito è in offensiva in tutti i settori”, ha affermato Ushakov in un’intervista televisiva.
Sul fronte dei rapporti tra Mosca e Washington, Ushakov ha infine precisato che non ci sono al momento contatti ufficiali previsti tra Putin e Donald Trump, ma che eventuali incontri saranno organizzati “quando necessario”. Intanto, il dialogo tra le due potenze continua a svilupparsi a livelli inferiori.
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