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Telefonata Zelensky-Trump, si apre uno spiraglio di dialogo. Putin promette tregua ma attacca il sistema elettrico ucraino

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Si moltiplicano le manovre diplomatiche per arrivare a un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina. Ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente statunitense Donald Trump, durata un’ora. Trump ha commentato positivamente il colloquio: “Siamo su buona strada”.

Contemporaneamente, sul fronte russo, il presidente Vladimir Putin si è impegnato a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per i prossimi 30 giorni, a seguito di un’ulteriore telefonata – durata quasi tre ore – con lo stesso Trump. Da quell’incontro telefonico è emersa una roadmap per una possibile “pace durevole”.

Ma i fatti sul campo raccontano una realtà ben diversa: poche ore dopo l’annuncio, la Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni contro il sistema elettrico nella regione di Dnipropetrovsk, danneggiando le forniture che alimentano le ferrovie. Secondo la compagnia ferroviaria ucraina Ukrzaliznytsya, l’attacco ha avuto l’obiettivo di colpire la logistica militare e civile.

Non solo: durante la notte, le forze russe hanno scatenato una nuova offensiva, lanciando due missili balistici Iskander-Mquattro missili antiaerei S-300 e 145 droni, tra cui i famigerati Shahed kamikaze. Nell’Ucraina nord-orientale, nella regione di Sumy, un attacco russo ha causato la morte di un ragazzo di 29 anni e il ferimento di altre tre persone.

Sul fronte diplomatico, Mosca e Kiev hanno intanto concordato uno scambio di 175 prigionieri per parte, segno di un cauto avvicinamento tra le parti. I colloqui per un possibile cessate il fuoco sono fissati per domenica nella città saudita di Gedda, come annunciato dall’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff. La Casa Bianca ha confermato che entrambe le parti hanno accettato di “avviare immediatamente i negoziati”.

Nonostante le aperture, il presidente Zelensky resta scettico: “Non sono pronti a porre fine alla guerra e lo vediamo chiaramente. Non sono pronti nemmeno per il primo passo, che è un cessate il fuoco”, ha dichiarato.

In Europa, le reazioni sono divise. La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso sostegno agli sforzi diplomatici di Trump. Più cauta Bruxelles: la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha ribadito la necessità di prepararsi a una guerra prolungata e ha confermato il supporto militare a Kiev. Dello stesso avviso l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas, che ha rifiutato l’idea di uno stop all’invio di armi. Più netto Mario Draghi, che avverte: “Il disimpegno degli Stati Uniti rende inevitabile per l’Europa dotarsi di una difesa comune. La sicurezza Ue è a rischio.”

Nel frattempo, anche la Russia è stata colpita: le autorità di Mosca hanno denunciato un attacco con droni ucraini contro un deposito di petrolio nella regione di Krasnodar, a est del confine, che ha provocato un vasto incendio.

La situazione resta tesa e fluida. Le prossime ore saranno cruciali per capire se davvero i contatti telefonici e i colloqui di Gedda potranno portare a un primo, fragile cessate il fuoco.

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