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Ucraina, ipotesi missione Onu e nuovo schema di sicurezza: quattro livelli d’interposizione

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(Kutsenko Volodymyr/Shutterstock) Il coinvolgimento dell’Onu nel futuro assetto di sicurezza in Ucraina rappresenterebbe solo un tassello di un più ampio meccanismo che diversi attori internazionali stanno delineando. Secondo fonti diplomatiche, si lavora all’ipotesi di costruire un sistema di garanzie articolato su quattro livelli d’interposizione. In prima linea, una forza di peacekeeping sotto l’egida delle Nazioni Unite composta da caschi blu provenienti da Paesi non europei, da schierare nella zona demilitarizzata per vigilare sul rispetto di una possibile tregua.

Dietro di loro, il secondo anello sarebbe formato dalle forze ucraine. Il terzo livello includerebbe un contingente dei cosiddetti “volenterosi”, ovvero Paesi alleati disposti a garantire la sicurezza sul confine occidentale ucraino. Infine, il quarto livello sarebbe costituito da un solido backstop rappresentato dagli Stati Uniti.

Un progetto ambizioso che, secondo quanto dichiarato da Donald Trump, avrebbe già una cornice definita. “Le linee guida principali dell’accordo sull’Ucraina sono state stabilite, dopo i miei colloqui con Putin e Zelensky”, ha affermato l’ex presidente americano dallo Studio Ovale, suggerendo un possibile ritorno sulla scena diplomatica.

Zelensky scettico sull’Onu: “Non è un’alternativa”

Sul ruolo dell’Onu si è espresso con freddezza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In conferenza stampa con il presidente ceco Petr Pavel, Zelensky ha chiarito che l’Ucraina non ritiene sufficienti i caschi blu come garanzia di sicurezza. “Con tutto il rispetto, l’Onu non ci proteggerebbe dall’invasione o dal desiderio di Putin di tornare. Non vediamo l’Onu come un’alternativa a un contingente o a garanzie di sicurezza”, ha dichiarato, come riportato da Rbc Ukraina.

Nel frattempo, le diplomazie sono al lavoro su più tavoli. Zelensky ha annunciato che le delegazioni di Ucraina e Stati Uniti si incontreranno lunedì in Arabia Saudita. Lo stesso giorno, secondo quanto riferito dal consigliere di Putin, Yuri Ushakov, i sauditi ospiteranno anche un nuovo round di colloqui diretti tra rappresentanti russi e americani.

Mosca: abbattuti 132 droni ucraini, accuse a Kiev

Sul fronte militare, la Russia ha riferito di aver abbattuto nella notte tra giovedì e venerdì oltre 130 droni lanciati dall’Ucraina. “I sistemi di difesa aerea hanno distrutto 132 droni ucraini”, ha comunicato il ministero della Difesa di Mosca. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha accusato Kiev di aver condotto attacchi contro infrastrutture energetiche russe, sostenendo che ciò dimostra “una totale mancanza di volontà politica per la pace e per la risoluzione del conflitto attraverso metodi diplomatici”.

Dall’altra parte, l’Ucraina continua a subire pesanti attacchi. Secondo Ukrinform, le forze russe hanno colpito con un attacco aereo il villaggio di Krasnopillia, nella regione di Sumy, danneggiando un centro culturale e causando la morte di una persona e il ferimento di un’altra.

Sostegno europeo a Kiev

Sul piano politico, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno ribadito il sostegno dell’Ue all’Ucraina durante una recente videocall. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di mettere Kiev “in una posizione di forza in vista del raggiungimento di una pace giusta e sostenibile”, confermando la compattezza europea di fronte all’evolversi del conflitto.

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