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Chat segreta sull’attacco in Yemen, Trump: europei parassiti

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(Shutterstock) Il recente scandalo legato alla chat segreta del Pentagono ha scatenato una serie di polemiche che coinvolgono alti funzionari statunitensi, tra cui il vicepresidente JD Vance, e persino il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, che è stato aggiunto per errore alla discussione. Il focus della conversazione riguardava i piani per attaccare gli Houthi in Yemen, un tema delicato che ha sollevato diverse critiche sia sul piano politico che sulla sicurezza. Trump ha scelto di intervenire, smentendo parzialmente le dichiarazioni precedenti del suo team e prendendo una posizione ferma: “Nessuna informazione classificata è stata condivisa”. In un’ulteriore dichiarazione, ha ribadito di essere in sintonia con JD Vance, definendo gli europei “parassiti” e incolpando l’amministrazione Biden per le problematiche legate agli scambi commerciali e ai dazi.

La presenza di Goldberg nella chat segreta ha scatenato un acceso scontro. Il giornalista è stato accusato da Trump di cercare solo “pubblicità”, definendolo un “viscido che fa male agli Stati Uniti”. Il presidente ha accusato Goldberg di sfruttare la vicenda per guadagnare visibilità mediatica, sminuendo l’importanza della fuga di notizie.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Waltz, che aveva aggiunto per errore Goldberg alla chat, ha ricevuto la solidarietà di Trump, il quale ha affermato che Waltz non dovesse scusarsi, dichiarando che stava facendo del suo meglio in una situazione difficile.

Nel frattempo, Trump ha continuato a concentrarsi su un’altra questione rilevante: il taglio dei fondi per i media pubblici, con particolare attenzione a PBS e NPR. Dopo aver bloccato i finanziamenti per Voice of America, il presidente ha confermato che sarebbe favorevole a tagliare anche i fondi destinati a queste emittenti, una posizione che rispecchia la sua continua critica al trattamento delle notizie da parte dei media.

Oltre a ciò, Trump ha firmato un ordine esecutivo per proteggere l’integrità delle elezioni, stabilendo che gli Stati che non prendono misure adeguate per garantire elezioni sicure vedranno ridotti i finanziamenti federali. In parallelo, sono previsti fondi per impedire che i migranti illegali partecipino alle elezioni.

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