Non si placano le polemiche sulla chat del Pentagono contenente piani di guerra contro gli Houthi in Yemen, erroneamente condivisa con il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg. La conversazione riservata, che includeva scambi tra il capo del Pentagono e il vicepresidente degli Stati Uniti, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle comunicazioni interne dell’amministrazione americana.
Waltz si assume la responsabilità dell’errore
Mike Waltz, consigliere per la Sicurezza nazionale, ha ammesso di essere responsabile dell’inclusione accidentale di Goldberg nella chat segreta. In un’intervista a Fox News, Waltz ha definito l’accaduto “imbarazzante” e ha dichiarato di aver pensato che il contatto fosse “un’altra persona”. Tuttavia, ha anche insinuato che Goldberg “in qualche modo sia riuscito a farsi strada nel gruppo Signal”. Il consigliere ha spiegato di aver avuto il numero del giornalista salvato con un nome errato a causa di “un errore del suo staff”, ma ha precisato di assumersi la piena responsabilità dell’accaduto. “È ovvio che non ho visto questo sfigato nella chat”, ha aggiunto Waltz, riferendosi al direttore di The Atlantic.
L’intervento di Elon Musk
Per cercare di comprendere la dinamica dell’errore, Waltz ha annunciato che chiederà aiuto a Elon Musk. “Andremo fino in fondo. Con lui abbiamo la migliore tecnologia a disposizione per capire cosa è successo”, ha dichiarato il consigliere.
Trump difende Vance, polemica con Europa
Nel frattempo, il presidente Donald Trump ha preso le difese del suo vice, J.D. Vance, il quale, nei messaggi della chat, aveva definito “parassiti” gli europei. Le dichiarazioni hanno scatenato la reazione di Gran Bretagna e Italia, che hanno criticato duramente le parole di Vance, aumentando ulteriormente le tensioni diplomatiche legate all’accaduto.
L’incidente ha sollevato nuove preoccupazioni sulla gestione delle informazioni sensibili all’interno dell’amministrazione e sulle implicazioni diplomatiche di fughe di notizie così delicate.
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