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Da domani scattano i dazi di Trump. Von der Leyen: “Risponderemo”

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Il 2 aprile si avvicina e con esso la scadenza fissata dal presidente americano Donald Trump per l’introduzione delle nuove tariffe doganali. Il leader statunitense ha ribattezzato questa data il “giorno della liberazione”, sostenendo che i dazi rappresentano un modo per liberare gli Stati Uniti da decenni di pratiche commerciali svantaggiose imposte da altri Paesi. La Casa Bianca ha confermato che le tariffe saranno “efficaci immediatamente”.

Trump ha dichiarato che sarà “molto gentile” con i partner commerciali degli Stati Uniti nel momento dell’annuncio delle nuove tariffe, ma ha anche ribadito che altri Paesi “si sono approfittati di noi” e che, sebbene gli USA risponderanno in modo fermo, le loro tariffe saranno “più basse” rispetto a quelle imposte da altre nazioni. Tuttavia, la mossa di Washington potrebbe scatenare una reazione globale, in particolare dall’Unione Europea.

L’UE prepara la sua risposta

Bruxelles ha finora reagito con misure mirate alle precedenti politiche tariffarie di Trump, ma le nuove tariffe potrebbero rappresentare un’escalation nella disputa commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, l’UE starebbe valutando l’implementazione del cosiddetto strumento anti-coercizione per la sicurezza economica. Questo strumento consentirebbe di limitare l’accesso al mercato europeo a determinati beni e servizi americani e di escludere le aziende statunitensi da concorsi di licitazione pubblica e progetti finanziati con il bilancio comunitario.

Von der Leyen: “Lo scontro sui dazi è un errore degli USA”

Intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso preoccupazione per l’annuncio di Trump: “Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci provenienti dagli Stati Uniti sui dazi. Sia chiaro: l’Europa non ha iniziato questo scontro. Riteniamo che sia sbagliato. Ma il messaggio che voglio trasmettervi oggi è che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità”.

Von der Leyen ha sottolineato l’importanza della relazione commerciale tra UE e USA, definendola “la più grande e prospera al mondo” e invitando a trovare una soluzione costruttiva. Tuttavia, ha avvertito che Bruxelles ha un piano forte per rispondere qualora fosse necessario, prevedendo “contromisure molto decise”.

La Commissione UE: “Nessuno ha parlato di vendetta”

Le dichiarazioni di von der Leyen hanno sollevato un ampio dibattito e la Commissione europea ha ritenuto opportuno chiarire che l’UE non ha mai parlato di “vendetta” nei confronti della politica tariffaria americana. Bruxelles ha precisato che la sua posizione non è rivolta a “vendicarsi”, bensì a “rispondere” con misure appropriate nel caso in cui le nuove tariffe statunitensi colpiscano i prodotti europei. La precisazione si è resa necessaria dopo che alcuni media avevano tradotto erroneamente il termine inglese retaliate con “vendicarsi”.

Con il 2 aprile ormai alle porte, le tensioni tra Stati Uniti e Unione Europea restano alte. La comunità internazionale osserva con attenzione l’evolversi della situazione, consapevole che una guerra commerciale tra le due potenze economiche potrebbe avere ripercussioni globali significative.

Il 2 aprile si avvicina e con esso la scadenza fissata dal presidente americano Donald Trump per l’introduzione delle nuove tariffe doganali. Il leader statunitense ha ribattezzato questa data il “giorno della liberazione”, sostenendo che i dazi rappresentano un modo per liberare gli Stati Uniti da decenni di pratiche commerciali svantaggiose imposte da altri Paesi. La Casa Bianca ha confermato che le tariffe saranno “efficaci immediatamente”.

Trump ha dichiarato che sarà “molto gentile” con i partner commerciali degli Stati Uniti nel momento dell’annuncio delle nuove tariffe, ma ha anche ribadito che altri Paesi “si sono approfittati di noi” e che, sebbene gli USA risponderanno in modo fermo, le loro tariffe saranno “più basse” rispetto a quelle imposte da altre nazioni. Tuttavia, la mossa di Washington potrebbe scatenare una reazione globale, in particolare dall’Unione Europea.

L’UE prepara la sua risposta

Bruxelles ha finora reagito con misure mirate alle precedenti politiche tariffarie di Trump, ma le nuove tariffe potrebbero rappresentare un’escalation nella disputa commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, l’UE starebbe valutando l’implementazione del cosiddetto strumento anti-coercizione per la sicurezza economica. Questo strumento consentirebbe di limitare l’accesso al mercato europeo a determinati beni e servizi americani e di escludere le aziende statunitensi da concorsi di licitazione pubblica e progetti finanziati con il bilancio comunitario.

Von der Leyen: “Lo scontro sui dazi è un errore degli USA”

Intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso preoccupazione per l’annuncio di Trump: “Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci provenienti dagli Stati Uniti sui dazi. Sia chiaro: l’Europa non ha iniziato questo scontro. Riteniamo che sia sbagliato. Ma il messaggio che voglio trasmettervi oggi è che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità”.

Von der Leyen ha sottolineato l’importanza della relazione commerciale tra UE e USA, definendola “la più grande e prospera al mondo” e invitando a trovare una soluzione costruttiva. Tuttavia, ha avvertito che Bruxelles ha un piano forte per rispondere qualora fosse necessario, prevedendo “contromisure molto decise”.

La Commissione UE: “Nessuno ha parlato di vendetta”

Le dichiarazioni di von der Leyen hanno sollevato un ampio dibattito e la Commissione europea ha ritenuto opportuno chiarire che l’UE non ha mai parlato di “vendetta” nei confronti della politica tariffaria americana. Bruxelles ha precisato che la sua posizione non è rivolta a “vendicarsi”, bensì a “rispondere” con misure appropriate nel caso in cui le nuove tariffe statunitensi colpiscano i prodotti europei. La precisazione si è resa necessaria dopo che alcuni media avevano tradotto erroneamente il termine inglese retaliate con “vendicarsi”.

Con il 2 aprile ormai alle porte, le tensioni tra Stati Uniti e Unione Europea restano alte. La comunità internazionale osserva con attenzione l’evolversi della situazione, consapevole che una guerra commerciale tra le due potenze economiche potrebbe avere ripercussioni globali significative.

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