Il 28 marzo scorso, un devastante terremoto ha colpito il Myanmar, con effetti che si sono avvertiti anche nella vicina Thailandia. Il sisma, di magnitudo 7.7, ha causato una tragedia che continua a fare sentire i suoi effetti. Secondo le ultime informazioni, il bilancio delle vittime ha superato le 2.700 persone, con previsioni, come quella dell’USGS americano, che suggeriscono che il numero dei morti possa arrivare fino a 10.000. Inoltre, sono circa 4.000 le persone ferite. La giunta militare del Myanmar ha proclamato una settimana di lutto nazionale e ha osservato un minuto di silenzio oggi, all’ora esatta in cui il terremoto si è verificato.
Le operazioni di soccorso e il crescente numero di vittime
Nonostante il passare dei giorni, le operazioni di soccorso sono ancora in corso, ma le speranze di trovare superstiti si riducono man mano che il tempo passa. Molti dei decessi sono avvenuti durante le preghiere del venerdì nelle moschee del Paese, soprattutto durante il mese sacro di Ramadan, dove almeno 500 persone sono rimaste vittime. Anche la vicina Thailandia ha subito danni, con un bilancio di almeno 20 vittime. Le operazioni di soccorso stanno proseguendo, ma si teme che il numero delle vittime continui a crescere, soprattutto nelle aree più remote, dove le comunicazioni sono state interrotte.
Più di 1.000 soccorritori provenienti da altri Paesi sono giunti in Myanmar per aiutare la popolazione. La stampa locale ha riportato che quasi 650 persone sono state estratte vive dai detriti degli edifici crollati, ma il numero dei sopravvissuti potrebbe crescere con il proseguimento delle ricerche.
I soccorsi e le necessità urgenti
I soccorsi continuano, con operazioni che stanno dando frutti positivi. A Mandalay, una delle città vicine all’epicentro del terremoto, quattro persone, tra cui una donna incinta e una bambina, sono state estratte vive dalle macerie 60 ore dopo il sisma. Tuttavia, le necessità sono ancora enormi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello urgente per raccogliere 8 milioni di dollari per le operazioni di soccorso, al fine di fornire cure traumatologiche salvavita, prevenire focolai di malattie e ripristinare i servizi sanitari essenziali nei prossimi 30 giorni.
Il Myanmar sotto shock: niente festival di Thingyan
In seguito al terremoto, il Myanmar ha deciso di sospendere la tradizionale celebrazione del Capodanno birmano, il festival di Thingyan, che si sarebbe dovuto tenere il 13 aprile. Questo evento, che dura quattro giorni e segna l’inizio del nuovo anno, è molto atteso dai bambini e dai giovani, che però, quest’anno, sono ancora sotto shock a causa del sisma e temono nuove scosse. Durante i sette giorni di lutto nazionale, la bandiera del Paese è stata esposta a mezz’asta.
La portata del terremoto e la causa della tragedia
Il terremoto ha avuto una portata devastante, con una rottura della faglia molto più estesa rispetto alle previsioni iniziali. Secondo il Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS), la rottura è stata di almeno 450 chilometri, il doppio di quanto stimato inizialmente. La faglia Sagaing, che attraversa il Myanmar per 1.200 chilometri, ha subito una rottura che ha portato alla creazione di un fenomeno raro chiamato ‘Super-shear’, in cui la propagazione della rottura avviene a velocità superiori a quelle delle onde sismiche, un fenomeno che contribuisce alla gravità del sisma.
Mentre il Myanmar e la Thailandia continuano a fare i conti con le conseguenze di questa tragedia, il mondo intero guarda con preoccupazione e solidarietà, sperando che i soccorsi possano arrivare tempestivamente a salvare ulteriori vite.
Leave a Reply